3 trend del social advertising nel 2017

Il social advertising continua a crescere anno dopo anno. Secondo Statista.com, gli investimenti pubblicitari sui social network sono destinati a raggiungere la cifra di 41 miliardi di dollari a livello globale. Un volume di affari quasi raddoppiato rispetto al 2015, dove l’ammontare gravita attorno ai 25,14 miliardi.
Di fronte a queste cifre è importante capire in che direzione si muove il mercato, immaginare i trend e anticiparli. Ecco tre possibili “onde” del social advertising da cavalcare per Likeable, multinazionale americana del social media marketing.
Social Advertising: ecco i video verticali
Il mobile ha cambiato il modo in cui gli utenti fruiscono dei video. Dal formato orizzontale, tipico da pc, si è passati a una visualizzazione verticale che rispetta la forma dello smartphone. E non è solo una questione di prospettiva. Un video verticale può catturare più visualizzazioni, maggiore coinvolgimento e condivisioni rispetto a quello quadrato. Abbracciare il nuovo formato comporterà tante sfide per i brand e per i creatori di contenuti che dovranno ripensare ai dettagli delle inquadrature per fare social advertising.
Social Advertising: il target è sugli oggetti
Si chiama Object Based Targeting e potrebbe rappresentare la vera rivoluzione dell’advertising sui social media. Di cosa si tratta? In buona sostanza, in futuro gli inserzionisti potranno rivolgere le loro pubblicità in modo mirato a quegli utenti che postano video in cui compare il prodotto o il logo di un brand. Immagina di essere in un bar e di postare una foto mentre bevi una certa marca di caffè. Ora l’azienda può catturare quella informazione (ovvero che tu bevi un determinato tipo di caffè) e proporti delle soluzioni di social advertising mirate. Snapchat sta già lavorando per il brevetto di un software che ottimizza quest’attività e la rende automatica.
Social Advertising: nuove soluzioni per l’ad blocking
L’ad blocking è una tipologia di software (ne esistono diversi in circolazione) che una volta installato blocca la comparsa della pubblicità mentre navighi in rete. Secondo una ricerca di GroupM, il 27% degli italiani online ha installato un filtro per la pubblicità. C’è anche da dire però che molti utenti accedono ai social media utilizzando le applicazioni e non i browser, e questo limita le funzioni del software. Insomma, una fortuna per gli inserzionisti che possono tirare un sospiro di sollievo, ma fino a quando? Servono nuove soluzioni per aggirare quello che potrebbe rappresentare una seria minaccia per il social advertising.

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