Banner pubblicitari: sui siti web funzionano di più che sui social (lo studio)

C’è una nuova speranza nel mercato dei banner pubblicitari online in cui l’85% di ogni dollaro speso online finisce nelle mani di Google e Facebook. Una ricerca realizzata da una società di neuro marketing, Neuro-Insight, mostra che gli utenti sono più attenti alle inserzioni pubblicitarie postate sui siti rispetto agli ads che appaiono nei feed dei social media. La notizia è riportata da AdWeek e, se confermata, potrebbe rendere più democratico l’advertising online.
La ricerca sui banner pubblicitari di 4 big
Condé Nast, Forbes, Time Inc. e The Atlantic sono gli editori che hanno scelto di sottoporre i loro siti all’attenzione degli studiosi. I ricercatori si sono serviti di un campione di utenti e li hanno sottoposti alla visione di video pubblicitari sia sui siti che sui social media. I risultati sono sorprendenti: gli utenti hanno dimostrato molto più interesse nei contenuti postati sui siti web piuttosto che su quelli visualizzati all’interno delle piattaforme di social media. Tradotto in numeri il 16% in più di attenzione e coinvolgimento.
Inoltre, i video visti sui siti web si sono dimostrati più facili da ricordare per l’utente con un impatto maggiori sui due emisferi celebrali, quello sinistro (+19%) che controlla la parte razionale e su quello destro (+8%), che gestisce gli aspetti emozionali.
I video pubblicitari sui siti si ricordano di più
La ricerca mostra poi che gli utenti che guardano i video pubblicitari sui siti riescono più facilmente a ricordarli e a fornire dettagli, con performance superiori di 8 e 10 volte, rispetto a chi guarda gli stessi video sui social network.
I risultati che rivoluzionano i banner pubblicitari
Se gli studi fossero confermati da altre indagini, si potrebbe assistere a un cambiamento nel comportamento degli inserzionisti che potrebbero destinare più soldi verso banner pubblicitari sui siti web, rispetto a un contesto che li vede oggi impegnati a monetizzare dai contenuti su mobile e social network. Se così fosse, si potrebbe assistere a un tentativo di mettere in discussione il duopolio Facebook – Google che oggi domina il mercato.

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