Quanto crescerà l’industria media italiana

Il mercato italiano dei media pare aver superato la crisi, mostrando dal 2014 un incremento del 1,7%, fino a raggiungere i 29,1 miliardi di euro. Secondo gli analisti di PwC, la ripresa economica del Paese lascia presagire un aumento della spesa totale del settore fino a 34,8 miliardi di euro entro il 2019. Il motore principale dell’industria media è senza dubbio l’espansione del digitale che già pesa nel settore per il 37% e la proiezione è del 47% entro i prossimi tre anni.
Dati media Italia: inserzionisti puntano sul web
La crescita della componente digitale nell’industria dei media italiana è dovuta in gran parte al peso dei ricavi realizzati grazie al più facile accesso a internet e alla pubblicità sul web, che nel 2019 potrebbe rappresentare il 37% del totale. Gli inserzionisti preferiscono indirizzare la spesa online, a discapito di canali più tradizionali come quotidiani o periodici, che subiscono la concorrenza di Internet e dei suoi contenuti fruibili gratuitamente. Questo è quello che dicono i dati sui media italiani.
Videogame e tv, maggiori ricavi con la Rete
La diffusione massiva di internet sta permettendo una crescita importante del segmento dei videogame e dell’intrattenimento cinematografico. I contenuti video si diffondono rapidamente anche grazie agli strumenti per creare, distribuire e visualizzare sempre più economici e di facile utilizzo. Ciò si traduce in un incremento dei ricavi legati a videogame e tv di circa 1,2 miliardi di euro tra il 2014 e il 2019.
Dati media Italia: i tradizionali soffrono il web
In un panorama economico sempre più interconnesso, l’incremento del digitale ha avuto ripercussioni negative sui canali tradizionali. I ricavi provenienti da periodici, musica, quotidiani sono in calo, e si prevede una contrazione di circa 54 milioni di euro entro il 2019. Gli analisti dei dati media italiani prospettano però uno spiraglio di luce per l’editoria cartacea, prevedendo una lieve crescita tra il 2017 e il 2019 per quegli editori che riusciranno a monetizzare i contenuti digitali.
L’on-demand, dal possesso alla fruizione
Le aspettative dei consumatori sui contenuti media stanno subendo una radicale trasformazione grazie ai modelli on-demand. Mentre i media tradizionali chiedono al consumatore di pagare per possedere una copia fisica di un contenuto, che sia un libro, un CD o un DVD, il modello on-demand ne sta incrementando la versione digitale: il consumatore acquista solo l’“accesso” del bene attraverso i servizi di streaming.
Dati media Italia: l’industria è seconda in Europa
Gli analisti prevedono che l’industria dei media italiana fino al 2019 avrà una crescita complessiva che la colloca al secondo posto in Europa dopo la Svezia (+3,8%), e prima dell’Irlanda e della Norvegia (entrambe a +3,5%). Il mercato italiano realizzerà ricavi consistenti in Europa, sia grazie all’accesso a internet per il 12,6%, che grazie alla televisione per un 11,6% e all’intrattenimento cinematografico con l’home video digitale. L’industria media italiana percorrerà sempre più la strada della digitalizzazione, rintracciando soluzioni tecnologiche flessibili, scalabili e in grado di integrarsi con quelle già esistenti.
Foto: Ed Kohler

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