Facebook invia assegni a centinaia di migliaia di utenti

Ricevere un assegno da Facebook non è un evento da tutti i giorni (a parte forse per chi ci lavora!). Eppure è quello che sta succedendo in queste ultime ore ad alcuni utenti del social. In molti, infatti, stanno condividendo le foto di un assegno di 15$ inviato proprio dall’azienda di Menlo Park. Ecco un esempio:
What a funny week to get a class action settlement check in the mail from Facebook! pic.twitter.com/LkwJGRRATC
— Michael Roston (@michaelroston) 22 novembre 2016
Prima che iniziate a sperare di riceverne uno, è meglio ricostruire la faccenda nel dettaglio.
Una class action da 150mila persone
“Facebook sta mandando le sue scuse via posta”, scrive Ananya Bhattacharya su Quartz. Perché è di questo che si tratta. A partire dal 17 Novembre, il social sta inviando gli assegni per rimediare a una pratica giudicata poco corretta, riguardo alcuni post sponsorizzati tra il 2011 e il 2013.
Nell’aprile del 2011, 5 persone hanno avviato una causa contro Facebook, una vera e propria class-action. La ragione era la presenza in alcune “Sponsored Story”, particolari post sponsorizzati ora scomparsi dalla piattaforma, riguardanti foto e nomi di alcuni utenti del social. Utilizzo per cui non era stato richiesto alcun consenso agli interessati.
Dopo aver messo “mi piace” alle pagine fan o ai contenuti di determinati brand, numerosi utenti si erano ritrovati nel materiale promozionale creato proprio per quelle aziende. Un fatto inaccettabile per i querelanti.
Malgrado sia partita da sole 5 persone, la class-action è stata successivamente estesa a tutti coloro che si erano ritrovati negli ads senza il proprio consenso. Per rientrare tra gli aventi diritto al rimborso, era necessario sottoporre richiesta ufficiale entro il 2 maggio 2013. Cosa che in molti hanno fatto.
Secondo quanto si legge nella sentenza (datata agosto 2013) emessa dalla corte californiana che si è occupata del caso, gli utenti coinvolti sono stati circa 150mila.
Nel verdetto, il giudice Richard Seeborg condannava Facebook al pagamento di una cifra di 20 milioni di dollari, circa 15 $ dollari per ogni utente coinvolto. Ecco spiegata la spedizione degli assegni da parte della società.
Come sono cambiati gli ads
Dal 2013 a oggi, gli annunci su Facebook sono molto cambiati. Il social ha infatti disattivato le Sponsored Story nel giugno del 2013, proprio in concomitanza con la class-action, arrivata a sentenza poco più di un mese dopo.
Facebook è ora più attento all’utilizzo dei dati e delle immagini dei propri utenti. Ciascuno di noi può cambiare le proprie preferenze relative alle inserzioni, decidendo cosa condividere con chi e quali brand possono apparire sulla propria Bacheca attraverso gli annunci. Di recente è arrivato anche lo stop alla condivisione per fini commerciali dei dati degli utenti di WhatsApp Uk, app del gruppo.
Non mancano però i problemi. Pochi giorni fa vi abbiamo raccontato di un nuovo tool per gli inserzionisti, che permette di stabilire l’affinità etnica dei propri annunci. Si possono, per esempio, destinare alcuni ads a minoranze specifiche. Uno strumento che le associazioni per i diritti civili americane hanno definito razzista e discriminatorio.
Foto: 401(K) 2012 on Flickr

Gli italiani e l’immigrazione: il Rapporto 2023 sulle conversazioni social

La violenza di genere al centro del dibattito social nel 2023

Israele: cresce la solidarietà della rete, ma la guerra spaventa i social, oltre tre milioni di interazioni al giorno

Ucraina: in rete se ne parla sempre meno, ma preoccupa il rischio di un conflitto nucleare

Lo spot di Esselunga innesca la miccia: esplodono in rete le discussioni su famiglia e divorzi

Lo spot Esselunga polarizza i social: oltre 2,5 milioni le interazioni

L’estate dell’informazione italiana sul web

Serie A: i social in fermento, a luglio e agosto superato il milione di interazioni al giorno

RdC: la protesta non sfonda sul web, gli italiani concentrati su vacanze, incendi e alluvioni

Social scatenati sul testamento di Berlusconi: oltre 1 milione le interazioni

Gli italiani e l’immigrazione: il Rapporto 2023 sulle conversazioni social

La violenza di genere al centro del dibattito social nel 2023

Israele: cresce la solidarietà della rete, ma la guerra spaventa i social, oltre tre milioni di interazioni al giorno

Ucraina: in rete se ne parla sempre meno, ma preoccupa il rischio di un conflitto nucleare

Lo spot di Esselunga innesca la miccia: esplodono in rete le discussioni su famiglia e divorzi

Lo spot Esselunga polarizza i social: oltre 2,5 milioni le interazioni

L’estate dell’informazione italiana sul web
