L’SMS marketing è morto? Google pensa di no

Con WhatsApp, Messenger e Snapchat, gli sms ormai chi li usa più, giusto? Eppure si stanno riaffermando attraverso nuove modalità di interazione: sono meno utilizzati per comunicazioni personali, ma riemergono sotto forma di comunicazioni di servizio. Lo conferma la recente scelta dell’Agenzia delle Entrate di usare i messaggini per comunicare con i contribuenti. E se anche un colosso dell’hitech come Google crede che l’sms marketing non sia ancora morto, un motivo ci sarà, no?
SMS le statistiche di utilizzo
In Italia il calo appare netto. Tra il 2010 e il 2015, a fronte di un traffico mobile cresciuto di quasi il 500%, gli sms non godono di buona salute: il numero di sms inviati da dispositivi mobili è calato del 27% (dati: Asstel).
L’Agcom è ancora più drastica. Nei primi sei mesi di quest’anno, gli SMS inviati sono stati circa 12,5 miliardi. Il crollo è del 26,8% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il confronto sul 2012 è ancora più impietoso: -74%. Nei soli primi 6 mesi di quell’anno, furono inviati 48,3 miliardi di sms.
SMS Marketing: alcuni numeri
Malgrado il vistoso calo in termini assoluti, molte aziende anche in Italia continuano a ricorrere a questo strumento di comunicazione. Secondo il Politecnico di Milano il volume degli sms promozionali inviati dalle aziende italiane è cresciuto del 13% nel 2015, rispetto all’anno precedente.
Probabilmente, la scelta di investire in questo canale è dovuta principalmente al tasso di lettura degli sms. Secondo alcune stime, il 90% dei messaggi viene letto nei 5 minuti successivi alla ricezione.
Negli Stati Uniti, il 64% dei consumatori crede che le attività commerciali dovrebbero usare di più gli sms come strumento di comunicazione. Il 91% degli utenti che ha sottoscritto il servizio di sms marketing di un brand giudica questi messaggi come ‘molto utili’.
L’89% dei marketer che ha usato questo canale lo ha trovato molto efficace, addirittura più dei siti web (64%) e dei banner (59%).
Il 48% dei consumatori, infine, concorda sul fatto che gli sms possono essere utili come servizio di customer service. Una cifra che sale al 68% per le famiglie con figli e al 85% tra gli studenti.
A2P Sms marketing
La sigla A2P sta per Application-to-Person e indica un sistema automatizzato di invio di messaggi a un database di persone. Una forma di comunicazione utilizzata per diverse funzionalità: notifiche dal proprio conto corrente bancario, per esempio. O per l’autenticazione di utenti registrati sul web, attraverso i famosi messaggi di conferma. L’A2P è anche utilizzato come forma di sms marketing per inviare conferme di prenotazione, messaggi periodici per gli iscritti a programmi e carte fedeltà, o ancora per informare i clienti su sconti e promozioni esclusive.
Secondo le ultime ricerche, il mercato globale degli A2P crescerà da qui al 2025, raggiungendo i 62 miliardi di dollari. Il CAGR (Compund annual growth rate: tasso annuo di crescita composto) sarà del +4,4% nel periodo di rilevamento. La crescita globale sarà guidata dai mercati in via di sviluppo: Asia Pacifico, Medio Oriente e Africa.
SMS Marketing: Google ci crede
Secondo quanto annunciato dai vertici di Google, il motore di ricerca mostrerà tra i propri risultati i numeri di cellulare delle aziende presenti. Grazie a una nuova funzionalità, gli utenti potranno cliccare sul numero e inviare un sms precompilato, per richiedere informazioni su un prodotto o servizio a cui sono interessati.
Ecco un esempio:
La mossa, stando al blog ufficiale di Google, ha l’obiettivo di introdurre “l’efficienza e l’efficacia della messaggistica negli annunci search”.

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