Revenge Porn diventa reato: multe e carcere ai colpevoli

Finalmente le molestie sessuali fatte attraverso il web diventano illegali e punibili per legge. Qualche tempo fa abbiamo già parlato di sextortion, o revenge porn, ovvero diffondere attraverso i social scatti privati degli altri per ritorsione o vendetta. Come riporta il Timesnews, nello Stato del Tennessee sarà illegale dal 1 gennaio 2017.
Una scelta resa necessaria con la diffusione del digital e dei social, attraverso cui sempre più spesso si commettono azioni lesive per le persone. Eppure questi atti non sono punibili perché non previsti dalla legge. Era ora che anche i tribunali si adeguassero ai veloci cambiamenti in atto nella società moderna.
Revenge porn: Multa fino a 2.500 dollari
Non resterà più impunito chi condivide quegli scatti che possano recare imbarazzo e stress emotivo a qualcuno, per avere controllo su di lui o vendetta. E il reato sussiste anche se la vittima ha inviato intenzionalmente gli scatti al proprio aguzzino, con la presunzione che sarebbero rimasti privati e non di certo pubblicati sui social.
Il revenge porn sarà punibile con un anno di prigione o una multa fino a 2.500 dollari. E la norma non riguarda solo la diffusione di scatti privati senza consenso, ma anche le telefonate minatorie e il diffondere sui media notizie palesemente false su qualcuno (tipo che è morto, ferito o in pericolo).
Revenge Porn: si muovono gli USA
Si prevede fin da ora che, una volta che la norma sarà in vigore, aumenteranno in modo consistente le indagini e le azioni penali correlate ai social media, nel revenge porn e casi associabili. Infatti, in molti approfittavano che le leggi non fossero al passo con le trasformazioni messe in atto dal digital. E restavano impuniti perché le loro azioni, nonostante danneggiassero concretamente qualcuno, non erano previste espressamente dalle leggi vigenti. E le forze dell’ordine non avevano l’autorizzazione a intervenire.
Almeno nello stato del Tennessee, a breve il revenge porn sarà reato, annullando la distinzione tra vita reale e virtuale. Si spera che questa decisione apra la strada anche ad altri Stati, che negli ultimi tempi stanno riflettendo sulle misure per gestire le derive criminali del web nella vita reale delle persone.

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