Violenza sulle donne in Rete: Laura Boldrini posta le offese che riceve online

Hai voglia di parlare della Giornata contro la violenza sulle donne se poi sulla Rete si consumano le più grandi violenze sulle donne.
A mettere un po’ di pepe al dibattito su donne e sessismo sul web ci pensa Laura Boldrini, dal 2013 presidente della Camera dei deputati. In un suo post su Facebook rimbalzato poi sui giornali online, ha voluto mostrare tutte le offese che riceve sui social, inserendole in un unico post.
«Nella giornata contro la violenza sulle donne vorrei sottoporre alla vostra attenzione un fenomeno sempre più frequente e inaccettabile: l’utilizzo nei social network di volgarità, di espressioni violente e di minacce, nella quasi totalità a sfondo sessuale. Ho selezionato e vi mostro solo alcuni messaggi tra quelli insultanti ricevuti nell’ultimo mese. Ho deciso di farlo anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perché troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare a tanta violenza. Ho deciso di farlo perché chi si esprime in modo così squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersene la responsabilità. Leggete questi commenti e ditemi: questa si può definire libertà di espressione?» scrive la Boldrini che poi posta l’immagine con tutti gli insulti che riproponiamo qui.
Non solo la Boldrini, le vittime della violenza sulle donne
Sembra che quella parte del web che non risparmia accuse sessiste scagli la sua rabbia soprattutto sulle protagoniste del mondo politico italiano, di qualsiasi schieramento, tutte vittime della violenza sulle donne in Rete.
A febbraio scorso, c’è stato il caso di Giorgia Meloni. Il leader di Fratelli d’Italia aveva annunciato la sua gravidanza in occasione del Family Day, scatenando le ire di alcuni utenti che non hanno risparmiato nelle loro invettive né lei, né la creatura nella pancia. Addirittura erano nate alcune pagine che la invitavano a cercare il padre del suo bambino.
Andando a ritroso nel tempo, una pioggia di insulti sessisti sono piovuti anche addosso a Maria Elena Boschi, ministro nell’attuale governo Renzi.
«Meglio se faceva la pornostar, Bella fuori ma putrefatta dentro», è stato il tono delle fosse che ha ricevuto sulla pagina di Beppe Grillo. Il leader del Movimento 5 Stelle, si era poi difeso spiegando che quegli insulti potevano provenire dagli stessi giornalisti o esponenti del PD.
La violenza sulle donne si abbatte perfino su Bebe Vio
Ma la violenza sulle donne sulla Rete non si limita solo a personaggi politici che sono più esposti in virtù delle loro idee. Ma anche persone con storie meravigliose e commoventi, come Beatrice Vio, la campionessa Paraolimpica di Rio 2016. Invitata alla Casa Bianca in una delegazione italiana con Matteo Renzi e Roberto Benigni, ha attirato la rabbia di chi la accusava di “volare a spese degli italiani” e alcune uscite vergognose sul suo “handicap”.
La violenza cibernetica colpisce 9 milioni di donne in Europa
Il problema non è solo italiano. La violenza cibernetica sulle donne è una vera Pandemia in Europa. Secondo i dati di UN Women, il 18% delle donne è stata vittima di abusi online, circa 9 milioni di donne, secondo un’analisi condotta da UN Women.

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