Business plan: come farne uno che colpisce

Secondo Wikipedia, il business plan è un documento che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale. Ovviamente, è molto più di questo. È un biglietto da visita su vasta scala: ci devi mettere dentro te stesso, la tua idea, i tuoi obiettivi, la tua creatività. E devi farlo mostrando capacità e obiettività.
Un business plan che funziona è specifico
Ogni business plan parte da un presupposto: il vantaggio strategico dell’azienda. Non basta dire: aprirò un ristorante. Le possibilità sono troppe: agriturismo, fast food, pizzeria, panineria gourmet. Sono tutte attività nel food, ma le clientele sono completamente diverse. Ricorda che non stai solo servendo un prodotto: vendi un’esperienza unica. Offri valori, idee, atmosfere. Qual è l’elemento che ti rende unico?
Identifica la tua nicchia
Anche se vendi prodotti o servizi diversi prova a suddividerli in singoli compartimenti. Potrai così colpire nicchie specifiche per ogni singolo articolo. La specializzazione viene sempre premiata: un gruppo specifico di persone sarà attratto da prodotti e servizi specifici.
Per questo è importante fare due cose.
Uno, scoprire chi sono i concorrenti. Si dividono in tre gruppi: diretti, occasionali e potenziali. Crea una tabella per il tuo business plan e indica chiaramente i diversi aspetti competitivi: devi capire in quali aree i competitor sono già forti e quali settori, invece, ignorano completamente.
Secondo. Scopri chi sono i tuoi potenziali clienti: età, sesso, interessi. Dove vivono, con chi escono, cosa gli piace fare. Quali problemi hanno. Troppo spesso ci affidiamo al nostro intuito per capirlo. Ma non basta. Cerca di condurre una ricerca di mercato per individuare i bisogni insoddisfatti e inserisci i risultati nel tuo business plan.
Un business plan che funziona contiene cifre precise
“Aumenteremo i profitti”: questo può scriverlo chiunque. Sii più specifico: “Prevediamo una crescita del reddito lordo del 23% entro i primi 2 anni di esercizio”.
I numeri su cui devi essere assolutamente preciso sono almeno tre:
1. Il prezzo del prodotto/servizio. Per fissare il pricing considera: costi sostenuti, prezzi della concorrenza, valore percepito dai clienti. Ricorda anche che non deve essere necessariamente il più economico sul mercato, può variare a seconda delle condizioni (area geografica, tipo di clienti), può prevedere versioni diverse (base, premium, etc.).
2. Vendite. Un elemento essenziale: parti dal numero di giorni lavorativi e prevedi – realisticamente – almeno i primi dodici mesi di attività.
3. Costi e utile. Qualifica costi fissi e variabili, per quantificare utile lordo e netto. È importante calcolare precisamente il break even point all’interno del tuo business plan.
Un buon business plan è visual
Un contenuto veicolato male è un contenuto che non funziona. Il cervello umano elabora il 90% delle informazioni in maniera visiva, mentre il 65% di noi impara con le immagini.
Quando è possibile, quindi, inserisci elementi visivi nel business plan: grafici, tabelle, immagini. È importante anche curare l’impaginazione del testo, assicurati che il carattere sia leggibile e gradevole, spezza il testo in paragrafi e capitoli, fai attenzione ai margini.
Fatti domande brutali
Va bene essere ottimisti. Non va bene, però, essere poco realisti. I potenziali investitori metteranno costantemente in dubbio numeri, obiettivi, idee. Per abituarti, prova a pensare come uno di loro. Trova tutte le falle nel tuo piano e trova soluzioni chiare e concrete ai possibili problemi. Se non riesci a essere obiettivo, trova un amico, un parente che lo faccia per te. Quando presenti un business plan devi essere sicuro al 101% su tutto ciò che contiene. Se persino tu ti mostri insicuro, perché gli investitori dovrebbero fidarsi di te?
Foto: Sebastiaan ter Burg

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