Facebook: una notizia buona e una cattiva per Zuck

I numeri fanno sorridere Mark Zuckerberg. Il fondatore di Facebook stupisce ancora. Il suo social network raggiunge risultati eccezionali nell’ultimo trimestre: 8.81 miliardi di revenue che superano le più rosee attese, le stime erano inferiori (8.51 miliardi, secondo Reuters).
A rovinare la giornata perfetta, una cattiva notizia: Zenimax, società di videogiochi che ha citato Facebook in giudizio per violazione di copyright ha vinto la causa. Zuck dovrà risarcire la compagnia con 500 milioni di dollari, bazzecole per lui.
Tutti i numeri (straordinari) di Facebook
La crescita del social network è testimoniata dai numeri straordinari che è riuscito a raggiungere negli ultimi tre mesi. Oltre alle revenue più che raddoppiate (da 3.6 miliardi a 8.81), Facebook può contare sull’incremento del numero di utenti mensili (oggi 1.86 miliardi) e sull’aumento di quelli giornalieri: 1.23 miliardi di persone accedono al social network ogni giorno.
Ma i numeri più impressionanti riguardano la crescita del mobile advertising della compagnia: +80% rispetto allo scorso anno. Oggi il mobile advertising ha un “peso” di circa l’84% sul totale dei guadagni pubblicitari dell’azienda.
Tanto onore, ma anche tanti oneri per Zuck che ora dovrà attivarsi per non invertire il trend. La prima mossa sarà quella di investire in nuovi sviluppatori e data center e nella ricerca di nuove fonti di guadagno, come gli investimenti sullo streaming sul grande schermo, ne parliamo qui.
La notizia che rovina la festa
Gli ottimi risultati dell’azienda sono macchiati da una vicenda che ha creato molto imbarazzo nei mesi scorsi a Mark Zuckerberg. Facebook perde la causa con ZeniMax e dovrà pagare 500 milioni di dollari di risarcimento. La compagnia meglio nota per aver creato videogiochi del calibro di Fallout, Doom e Quake, ha citato in giudizio il social network per una cifra di 2 miliardi di dollari. L’accusa è violazione del copyright: le innovazioni che i suoi tecnici avevano introdotto nei dispositivi per la Realtà Virtuale sono stati illegalmente copiati da Oculus, nello sviluppo del suo visore Rift. Oculus è stata acquisita da Facebook nel 2014. Da qui il coinvolgimento nella vicenda giudiziaria di Facebook e soci.

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