Hacker rubano dati di 200 milioni di utenti Apple: l’azienda smentisce, ma la paura corre in Rete

Hacker rubano dati di 200 milioni di utenti Apple. La notizia he mette in imbarazzo l’azienda è stata postata oggi sul profilo Twitter di Turkish Crime Family, gruppo di cyber criminali che in queste ore sta lanciando una seria minaccia alla multinazionale di Cupertino. Vero o falso? Intanto, i crimini informatici aumentano di anno in anno e i brand leader nella telefonia non hanno più scelta: la loro credibilità passa per la sicurezza.
Una notizia smentita, ma se non fosse così?
Il gruppo di hacker vuole mettere sotto scacco Apple. “Se non pagherà 75mila dollari entro il 7 aprile, cancellerà tutti i dati degli iPhone e iPad degli utenti coinvolti nel furto dei dati”. La faccenda assume i contorni di un giallo. Apple si è precipitata a smentire, specificando che non c’è stata nessuna intrusione nei suoi sistemi. Mentre gli hacker stanno twittando in queste ore sottolineando che la cifra di 75mila dollari richiesti sarebbe in realtà molto più alta.
Anche sul numero di utenti coinvolti nel furto le voce sono discordanti, da 559 milioni di una prima versione si è passati a 200. Insomma, non c’è nessuna notizia verificata a oggi. Certo, se fosse vero Apple avrebbe una bella gatta da pelare (per usare un eufemismo).
Furti e spie, quanto ci fa paura il nostro smartphone?
Non solo furti, la privacy degli utenti su smartphone e dispostivi hitech è sempre più messa in discussione. Come non ricordare, l’inchiesta de The New York Times dello scorso anno, quando circa 700 milioni di dispositivi erano spiati dal governo cinese attraverso una software che mandava dati ogni 72 ore. Tra i brand coinvolti nello scandalo, anche Huawei. Il software era stato creato, secondo le indagini, per controllare il comportamento degli utenti.
La sfida dei brand di telefonia: la sicurezza
Episodi di questo tipo spaventano gli utenti che richiedono dispositivi in grado di garantirgli sempre maggiore sicurezza. I brand leader nel settore si sono mossi da tempo per cercare di offrire garanzie. Uno dei primi a fare dei passi in tal senso è stato Samsung. L’introduzione di KNOX, l’app dedicata alla sicurezza che crea un secondo ambiente di lavoro all’interno del telefono protetto e sicuro, è stata una manovra che ha permesso all’azienda di rassicurare i suoi utenti.
Come proteggersi dagli attacchi dalla Rete
A volte a mettere a repentaglio la sicurezza dei propri smartphone sono gli utenti stessi con una serie di comportamenti sconsiderati che possono essere corretti con facilità.
Creare password complesse, nascondere la posizione, settare un Google alert sui dati personali, e non connettersi alle reti WIFI pubbliche senza protezione, sono tutte delle buone pratiche che possono salvare la tua privacy dagli “spietati” criminali della Rete.

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