Socialcom Italia - Dicembre 27, 2016

Snapchat diventa grande in Italia e continua a “mangiare” startup

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Snapchat è diventata grande in Italia e continua a comprare startup per invadere altri settori, come l’e-commerce. Secondo TechCrunch, l’app di Evan Spiegel ha appena fatto acquisti in un supermercato molto promettente, quello delle startup israeliane. Con 30-40 milioni di dollari ha comprato Cimagine, una piattaforma di realtà virtuale che consente ai suoi utenti di poter visualizzare da casa propria, i prodotti sugli scaffali dei negozi vicini con il 3D, per poi ordinarli e farseli consegnare.

Snapchat fa acquisti in Israele

Cimagine è una startup che ha già conquistato clienti grossi, come Coca Cola. È riuscita a catturare l’attenzione di grandi brand grazie alla sua soluzione che aiuta le aziende ad aumentare il volume delle vendite sia nei negozi fisici che online e a incrementare il tasso di conversione.

Nella mani di Snapchat la startup potrebbe diventare uno strumento molto potente per delle originalissime campagne di marketing che già avvengono sull’app di Spiegel. Tra le più degne di nota, quella di Starbucks, che ha lanciato la scorsa estate un’iniziativa pubblicitaria che consentiva agli utenti di utilizzare “lens”(i filtri che consentono di personalizzare i selfie sull’app) per scattare foto con una bibita dell’azienda.

Snapchat non potrà che dare una spinta decisiva alla startup israeliana, guidata da Yoni Nevo che ha già avuto importanti riconoscimenti, come l’essere scelta da Forbes tra le idee hitech più interessanti del 2016.

Snapchat è diventata grande in Italia e acquista gli altri

Sembrano lontani i tempi che vedevano uno Spiegel, appena 23enne, rifiutare ben 3 miliardi per cedere la sua app a Mark Zuckerberg di Facebook. Mai scelta è stata tanto saggia, dato che l’app ora vale circa 25 miliardi e prepara il suo ingresso in Borsa (dovrebbe arrivare a marzo, secondo le indiscrezioni dei siti di settore americani).

Oggi Snapchat è un business da 150 milioni di utenti giornalieri (in Italia sfiora il milione)  e come ogni grossa big company ha iniziato  a inglobare startup e business innovativi. Tra questi Vurb, un motore di ricerca per mobile (110 milioni spesi per farlo proprio).  E Bitstrips, uno strumento per creare emoji personalizzate, note come bitmojis. In questo caso Spiegel ha dovuto sborsare 100 milioni per comprare l’idea.