5 caratteristiche di un buon social media manager

Diamo un attimo per scontato (anche se non sempre è così) che un social media manager sia in grado di scrivere correttamente in italiano, usando anche registri diversi a seconda delle esigenze, e che conosca profondamente le piattaforme social, i tool necessari e l’audience. Quali sono le altre caratteristiche che permettono a un professionista di fare il salto di qualità nel settore?
Vediamone 5.
1. Il social media manager è curioso
Gli esperti di social media si trovano a contatto con settori, individui e aziende anche molto diverse tra loro. Un buon livello di specializzazione può essere un plus, ma spesso la realtà dei fatti è più complicata.
Ecco perché un social media manager in gamba deve essere innanzitutto curioso. Deve avere capacità e voglia di imparare in fretta cose nuove: mercato, competitor, storia dell’azienda e dei suoi prodotti. Deve conoscere soprattutto ciò che clienti e prospect pensano e dicono sul settore, sui prodotti principali e sul committente. Deve sapere quali sono i loro interessi anche se non sono strettamente correlati al settore. Deve capire, infine, su quali canali ne discutono.
2. Il social media manager si immedesima col cliente
Il marketer deve imparare a immedesimarsi e a ragionare da imprenditore. Sui social media (ma non solo) è importante abbracciare valori e filosofia aziendali per creare autenticità. In molti si concentrano solo sulle statistiche di engagement e sui tool più innovativi. Attività essenziali, è bene ribadirlo. Sarà però un valore aggiunto riuscire a pensare come pensa il fondatore di un’azienda. In essa c’è una vita intera di speranze, aspettative e delusioni, non solo bilanci e fatturato.
3. Sa gestire un budget
L’advertising sui social network non è gratis: la concorrenza è elevatissima e per farsi notare, oltre alla qualità dei contenuti, è necessario investire. Le aziende italiane lo sanno (o stanno cominciando a capirlo): nel 2015, il social advertising è cresciuto del 63%; nel 2016, crescerà ancora del 40%, sfiorando i 400 milioni di euro.
Un buon social media manager, quindi, sa anche gestire bene il budget pubblicitario a disposizione. Sa calcolare il ROI, return on investment, di quanto investito. Sa utilizzare gli strumenti di targettizzazione in maniera precisa ed efficace.
4. Il social media manager è multicanale
Il social media manager davvero bravo è anche multicanale. Sa usare linguaggi e registri comunicativi diversi. Conosce le caratteristiche e gli strumenti a disposizione per ciascun canale social. Allo stesso tempo, non dimentica che esistono gli altri media. Che non sono affatto morti e sepolti; sono anzi sempre più integrati tra loro.
I Millennials, per fare solo un esempio, mentre guardano la tv si collegano contemporaneamente a Internet (lo fa il 66%) e sui propri profili social (58%). Il 62% guarda programmi tv proprio per poter partecipare alla discussione online, soprattutto su Twitter (dati: Nielsen).
5. Ci sa fare con le immagini
Non è tanto una questione di skill. Certo, una base di photoshop serve, serve molto. È soprattutto però una questione di stile, di gusto. Il bravo social media manager sa pensare in maniera visual, sa selezionare gli strumenti grafici a disposizione per rendere accattivante un messaggio. È un punto decisivo.
L’Engeagement Rate su Facebook è più alto per le foto (0.37%), poi per i video (0.31%) e infine per i testi (0.27%) e i link (0.15%). I post fotografici su Facebook ottengono il 120% di interazione rispetto ai post scritti. Ancora più elevate sono le percentuali per social con una componente visual maggiore: Instagram, Pinterest, Snapchat.
Foto: mkhmarketing

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