Facebook reactions, un successo che cambia l’algoritmo

È solo un anno che Facebook ha introdotto le reaction. Eppure durante questi ultimi 12 mesi sono state registrate oltre 300 miliardi di Facebook reactions. Ci siamo così abituai ad usarle che quasi non riusciamo ad immaginare come facevamo solo con il “like” a disposizione. La reaction più usate di tutte? Il “love”, il cuoricino scelto oltre 150 miliardi di volte.
Facebook Reactions compie un anno
Correva il 24 febbraio 2016 quando sui post di Facebook compare la possibilità di scegliere una “reaction”, per esprimere appunto una “reazione” che fosse più specifica rispetto al like. “Love”, “Ah ah”, “Grrr”, “Wow”, “Sigh” ci permettono di comunicare quale sentimento particolare ci induce un contenuto. All’inizio si credeva fosse solo una funzionalità provvisoria, ma poi è stata introdotta stabilmente sulla piattaforma. Tanti i meme ispirati alle Facebook reactions, in fase di implementazione ma ancora oggi, proprio a dimostrare un sentiment positivo verso la nuova funzionalità.
Il successo è stato in occasione di alcuni eventi particolari, Facebook non manca di personalizzarle. Come avvenuto in occasione della festa della mamma, quando ha introdotto la reaction a forma di fiorellino, oppure ad Halloween, dove gli smile si sono travestiti da mostri e fantasmi.
I big data forniti dalle Facebook reactions
Anche le Facebook reactions non sono sfuggite alle analisi del social più usato al mondo. Facebook ha osservato le reaction più amate, in quali periodi e rispetto a quali contenuti, così da offrire maggiori insight, ovvero informazioni su come gli utenti interagiscono con una pagina fan ed esprimono se stessi.
Secondo Mashable, l’azienda ha rivelato di “pesare” le Facebook reactions in modo diverso rispetto al “like”, perché esprime un segnale più forte e non può non tenerne conto nella definizione delle News Feed. In parole povere, quando usiamo una reaction stiamo dicendo a Facebook che quel contenuto ha più valore per noi rispetto a quelli su cui mettiamo il semplice like. Per tanto, sulla base dei post scelti, l’azienda sta mettendo a punto un algoritmo per mostrare nella home quei contenuti che apprezziamo di più.
È lecito chiedersi se queste informazioni raccolte grazie alle Facebook reactions non verranno usate anche dalle aziende che scelgono Facebook per l’advertising online, per una maggiore personalizzazione del target degli annunci. Per la serie, Facebook vuole che i suoi utenti siano felici, ma che lo siano anche le aziende che comprano spazi pubblicitari.
Skype imita le reaction di Facebook
Anche Skype prova a cavalcare l’onda delle reaction. Microsoft sta testando una nuova versione mobile della piattaforma, sia per Android che per iOs, che prevede diverse novità. Tra cui anche la possibilità di utilizzare delle vere e proprie reaction sui messaggi che decidi di inviare ai tuoi contatti.
Durante le video chiamate sarà possibile inviare non solo emoji ma anche gif animate, grazie all’integrazione del Giphy come ha già fatto di recente WhatsApp. Ma anche testi e immagini catturate direttamente dallo smartphone o gli stickers, che tanto piacciono su piattaforme come Snapchat ed Instagram. Per ora la nuova versione dell’applicazione è disponibile solo in fase beta per gli utenti iscritti a Skype Preview. Ma si suppone che a breve Microsoft darà dettagli maggiori sulla data di rilascio a tutti.
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