La TV influenza (ancora) le elezioni più di Facebook

Chi ha contribuito a eleggere Donald Trump come 45esimo presidente americano? Alla vigilia dell’Inauguration Day, il giorno in cui il nuovo Presidente USA entra ufficialmente in carica, i dubbi restano.
Abbiamo visto come l’influenza dei social media sia stata analizzata da più fronti. L’utilizzo che Trump ha fatto e fa di Twitter, per esempio, per lanciare messaggi controversi e che mobilitano la sua base, è ancora un caso di studio. Abbiamo poi esaminato l’impatto che la circolazione delle bufale su Facebook ha avuto nella formazione delle opinioni politiche degli americani.
Ma quanto contano, in definitiva, i social sulle elezioni? Tanto, ma la televisione vince ancora.
Fox News vince
Il PEW Research ha realizzato una ricerca sulle principali fonti informative utilizzate dagli elettori americani per formare la propria opinione politica e decidere per quale dei candidati votare. Il centro di ricerca ha chiesto a un campione rappresentativo di circa 4mila adulti di nominare la propria principale fonte informativa durante la campagna elettorale 2016.
Fox News ha stravinto tra i supporter di Donald Trump: è stata guardata dal 40% degli intervistati. Anche sul totale del corpo elettorale, il canale di stampo conservatore primeggia tra le fonti informative: si attesta al 19%, superando la CNN ferma al 13.
Tra gli elettori di Hillary Clinton non emerge in maniera così evidente una fonte informativa specifica, a parte la CNN che ha ricevuto la preferenza del 18% degli intervistati. In tutte e tre le “classifiche”, Facebook si posiziona terzo, in un range del 7/8%. L’influenza del social di Mark Zuckerberg aumenta, dunque. Anche se non è ancora determinante come immaginiamo.
La “frattura” interna ai dem
Un’altra interessante statistica del PEW Research mostra una sorta di spaccatura interna agli elettori democratici. Vediamo l’infografica:
Nel grafico in blu, vediamo la differenza di fonti informative tra chi, tra gli elettori dem, ha sostenuto Hillary Clinton o altri candidati durante le primarie.
Nel primo caso è ancora la televisione a dominare, come conferma il 56% degli intervistati. Tra i sostenitori degli altri candidati dem, invece, a dominare è il ricorso ai siti web e ai social media, nel 48% dei casi.
Probabilmente, buona parte dei secondi ha appoggiato il senatore Bernie Sanders durante la corsa alla candidatura. Sanders ha un seguito di più di 5 milioni di fan su Facebook. Sono circa la metà rispetto a Hillary Clinton, che però ha ottenuto una visibilità mediatica molto maggiore, soprattutto in seguito alla nomination, e ha anche una tradizione politica di lungo corso.
Un fatto determinato innanzitutto dall’età media degli elettori di Sanders: durante le primarie, il senatore del Vermont ha dominato tra gli elettori più giovani, surclassando Hillary Clinton con percentuali bulgare. Toccando addirittura l’80% in alcuni stati.
Un’altra possibile interpretazione è che tra gli elettori liberal più radicali, sia più comune leggere o guardare notizie da fonti informative considerate alternative al mainstream, e quindi a giornali e televisioni.
Come si può vedere dai grafici, infine, tra i Repubblicani la forbice tra new e old media non è stata percepita. La televisione, inoltre, ha avuto un peso maggiore nelle scelte politiche degli elettori conservatori.
I social hanno comunque un peso
Lo stesso PEW Research, qualche settimana fa mostrava l’influenza crescente dei social media nel dibattito politico americano. Sono stati circa 109 milioni gli americani coinvolti nelle conversazioni online sulle elezioni USA. E l’influenza viene confermata oggi: Facebook si consolida come la terza fonte informativa per tutti gli elettori americani, indipendentemente dal loro schieramento politico. E ha una qualche influenza nella formazione delle opinioni politiche di quasi il 10% dell’elettorato.
Foto: Gage Skidmore

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