Socialcom Italia - Febbraio 10, 2017

Il lungo declino di Twitter: persi altri milioni di pubblicità

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Twitter non rialza la testa. Malgrado il social sia diventato lo strumento preferito dell’attuale presidente americano, Donald Trump, la piattaforma non ha saputo monetizzare tanta visibilità. Lo dicono i risultati in Borsa: il valore delle azioni è in calo del 10%, come gli introiti pubblicitari che continuano a ridursi drasticamente, del 4% l’anno (dati Reuters).

La situazione difficile mette in crisi il Ceo, Jack Dorsey. Alcuni tra i maggiori azionisti “vogliono la sua testa”, mentre altri sperano che un gigante del tech decida di acquistare la società per rilanciarla.

Twitter: i risultati peggiori dal 2013

Quelli dell’ultimo trimestre sono i risultati peggiori ottenuti dal social da quando è stato quotato in Borsa nel 2013. Sempre secondo i dati divulgati da Reuters, le revenue sull’advertising sono calate dello 0.05% anno dopo anno fino a raggiungere i 638 milioni. La mancanza di introiti pubblicitari si riflette sulla crescita degli utenti dell’azienda. Insomma, senza soldi da investire è difficile che il social crei le condizioni per allargare la sua base utenti.

Twitter non piace più?

Negli ultimi tre mesi, il bacino degli utenti di Twitter è cresciuto fino a raggiungere i 319 milioni. Numeri che sono più bassi rispetto alle stime degli analisti che speravano in qualcosa in più (319,6). Anche le revenue totali deludono le aspettative: 712 milioni contro una stima di 740.  Preoccupano poi le perdite con il social che bruca 167 milioni, rispetto ai 90 circa dello scorso trimestre. In generale Twitter negli ultimi tre anni, ha perso 100 milioni ogni tre mesi. Una situazione davvero complessa.

Le mosse di Jack Dorsey per risollevare il social

In conferenza stampa Dorsey ha chiesto agli investitori di avere pazienza. Twitter sta investendo sull’intelligenza artificiale e si sta lanciando pesantemente nel mondo dei live video per catturare l’interesse degli investitori. Ma finora i risultati non si sono ancora visti. Non ha potuto nulla neanche l’effetto Trump che molti speravano avrebbe portato a un “boom” del social.

Intanto i cattivi risultati mettono in discussione ancora di più la leadership di Dorsey, già criticato perché Ceo in due aziende (l’altra è Square, che opera nel settore pagamenti): «Gestire due aziende non è proprio una buona idea», ha spiegato Steve Ballmer, investitore di Twitter ed ex Ceo di Microsoft.