“È morto Mark Zuckerberg”: ma è un bug di Facebook

Dopo le polemiche post-elettorali sulle notizie false che circolano su Facebook, forse il fondatore di Facebook non ce l’ha fatta. Non ha retto più le critiche e gli è venuto un infarto! È stati infatti dato per morto dallo stesso social network, che ha ‘memorializzato’ il suo profilo ufficiale.
Peccato che si sia trattato di un semplice bug, che ha coinvolto tantissime persone. Molte di esse sono state costrette a “smentire” per evitare allarme e preoccupazione tra parenti e amici. Vediamo cos’è successo.
Zuckerberg è morto insieme ad altre due milioni di persone
Così appariva il profilo ufficiale di Mark Zuckerberg, venerdì pomeriggio (fuso orario della costa orientale USA):
‹‹In ricordo di Mark Zuckerberg››, si legge. ‹‹Speriamo che le persone che hanno amato Mark trovino conforto nei post che gli amici condividono per ricordare e celebrare la sua vita››.
Ma il fondatore di Facebook è davvero morto? No, si è trattato di un semplice bug, un errore della piattaforma. Zuck è infatti “deceduto” insieme ad altri due milioni di profili che in realtà appartengono a persone perfettamente in salute.
I profili erano stati tutti “memorializzati” (memorialized) come dicono in gergo gli sviluppatori del social. In italiano vengono chiamati “account commemorativi”. Avevano cioè visto apparire questo stesso badge sulla propria pagina privata: una feature che esiste da diversi anni su Facebook e che servirebbe agli amici per commemorare i defunti. Una pratica abbastanza macabra, dobbiamo dire.
‹‹Per un breve periodo di tempo, è apparso su alcuni account un messaggio destinato ai profili memorializzati. Si trattava di un errore››, ha dichiarato un portavoce dell’azienda. ‹‹È stato un terribile errore che abbiamo provveduto a riparare. Siamo molto dispiaciuti per l’accaduto e abbiamo fatto il possibile per rimediare il prima possibile››.
Cosa accade a un profilo Facebook quando muore il proprietario?
Cosa accade quando una persona con un account Facebook muore? Lo spiegano le FAQ del social.
Collegandosi al proprio account è possibile scegliere tra due opzioni. Il profilo può essere “reso commemorativo” o può essere “eliminato in modo permanente”.
Nel primo caso, saranno attivate una serie di funzioni speciali, che gli amici del morto potranno utilizzare per commemorare la persona cara. Ci sarà la “memorializzazione”: apparirà l’espressione “In ricordo di“, accanto al nome dell’utente e gli amici potranno condividere ricordi su questo speciale diario commemorativo. Tali profili non appariranno più tra i suggerimenti, né nelle inserzioni o nei compleanni. A essi non potrà accedervi nessuno.
Si può inoltre indicare un “contatto erede” che potrà apportare modifiche a tali account commemorativi.
La seconda opzione è più semplice: una volta dichiarato morto un profilo, esso sparirà completamente dal social.
Per segnalare la morte di una persona cara, è possibile contattare il social network a questo link.
I defunti “eccellenti” (ma fake)
Mark Zuckerberg non è di certo il primo a essere dichiarato morto su Facebook, anche se vivo e vegeto. Questi macabri scherzi hanno luogo già da diversi anni. Solo nel 2010, per esempio, il web “uccise” Owen Wilson, Aretha Franklin, Morgan Freeman, Charlie Sheen, Adam Sandler e Aaron Carter. Ancora prima, nel 2009, circolò la notizia del decesso di Bruno Pizzul.
Tra i morti ricorrenti, c’è sicuramente Macaulay Culkin, il famoso attore-bambino di “Mamma ho perso l’aereo”. Un paio d’anni fa toccò anche a Zach Braff, protagonista della serie tv Scrubs.
‹‹Raghezzi, qualcuno ha scritto ieri notte su Internet che sono morto, mentre sono vivo e vegeto. Queste cose portano fortuna…››: in maniera ironica, smentì la notizia Lino Banfi su Facebook. È capitato anche a Paolo Villaggio, nel 2014. Che commentò, sardonico: ‹‹Non capisco questa fretta››. E ancora: Max Pezzali, Vasco Rossi, Laura Pausini, Pippo Baudo, Christian De Sica, Gerry Scotti, Paolo Bonolis, Antonello Venditti e Fabri Fibra.
A proposito di notizie false che girano su Facebook, Mark Zuckerberg ha dichiarato poche ore fa che presto ci metterà una pezza. In seguito alle polemiche sull’elezione di Donald Trump (maggiori info qui), il CEO del social ha dichiarato:
‹‹Dopo le elezioni, molte persone si sono chieste se le notizie false hanno contribuito al risultato finale. In molti credono che sia nostra responsabilità prevenire la diffusione delle false notizie››.
Pur ribadendo che ‹‹più del 99% dei contenuti che gli utenti vedono sulle bacheche è autentico››, Zuck ribadisce che ‹‹non vogliamo bufale su Facebook. Abbiamo già lanciato strumenti che consentono alla nostra community di segnalare i contenuti falsi, ma possiamo fare di più. Abbiamo fatto dei progressi e continueremo a lavorare per migliorare ancora››. Tutto questo, malgrado sia ‹‹complicato identificare la verità››, scrive Zuckerberg sul suo profilo “resuscitato”.
Foto: Alessio Jacona on Flickr

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