Socialcom Italia - Marzo 14, 2017

#Sfidaaccettata: ecco la vera ragione dietro l’hashtag del momento

Image

L’hashtag che in queste ore impazza su Facebook e Instagram (#sfidaaccettata) non è solo un’operazione nostalgia. Se avete visto riempirsi la vostra bacheca di Facebook con le foto dei vostri amici di 20/30 anni fa, non è solo un’occasione per ricordarsi dei bei tempi andati, di quando eravamo giovani e belli (e a volte anche un po’ strani, diciamolo). Come spesso accade, un trend viene lanciato sui social, alcuni influencer lo inseguono, diventa rapidamente virale e si perde di vista il significato iniziale.

Ma com’è nato il buzz? E qual è il vero significato della ‘sfida’?

Come funziona

Il ‘gioco’ è molto semplice. Basta cercare una foto di molti anni fa che ci ritrae, scansionarla oppure fotografarla e caricarla sui social. ‘Tecnicamente’ andrebbe pubblicata in bianco e nero, ma in molti hanno scelto immagini a colori.

Ovviamente, c’è chi ha cominciato a cavalcare il trend anche con intenti ironici e satirici. Ecco un esempio dalla pagina Facebook Kotiomkin:

L’origine dell’hashtag

Ma perché l’hashtag è Sfida Accettata? Chi pubblica una foto con questa dicitura, dovrebbe poi mandare un messaggio a coloro che cliccano su Mi Piace. Ecco il testo:

Poiché hai messo “Mi piace” alla mia foto, ora devi postarne tu una, scrivendo “Sfida accettata”. Riempiamo Facebook di immagini in bianco e nero per mostrare il nostro supporto alla battaglia contro il cancro“.

Ebbene sì. Quella che è stata trasformata in una semplice operazione nostalgia era in origine una campagna di sensibilizzazione per le persone affette da tumore. Secondo la BBC, l’hashtag #challengeaccepted (sfida accettata in inglese) sarebbe nato la scorsa estate in India. Da lì si è sviluppato in altre aree del mondo, come il Regno Unito. Solo in questi giorni la ‘moda’ è esplosa anche in Italia, anche se per la verità c’era chi nell’estate del 2016 aveva già pubblicato alcune foto con la dicitura.

Le polemiche

Come riporta l’HuffPost, la ‘sfida’ non era piaciuta a molti pazienti oncologici, già quando aveva preso piede in Gran Bretagna. In molti la trovavano infatti inadeguata, non adatta a spiegare la reale situazione delle persone affette dalla malattia, né utile per aumentare la consapevolezza sulla necessità della prevenzione.

Rebecca Wilkinson è una donna di 36 anni che si è sottoposta a una doppia mastectomia e all’asportazione dell’ovaio, a causa della malattia. Nell’agosto scorso pubblicò la foto del suo seno in risposta a coloro che usavano l’hashtag, lanciando una dura requisitoria:

«Avere il cancro è spaventoso. Vivi con la consapevolezza di poter morire e di essere portata via dai tuoi bambini. Non è l’oggetto ideale di selfie fasulli o di una qualche attività divertente. La gente crede che pubblicare una foto in bianco e nero su Facebook sia di supporto per i pazienti ammalati di cancro. Ma non lo è. Se volessero essere davvero di aiuto, dovrebbero visitare le persone in ospedale, oppure tener loro la mano mentre attraversano il dramma della chemioterapia».

In Italia, Deborah, 41 anni, affetta da cancro al colon, scrisse a settembre che “il Cancro non sono sfumature di grigio. Il Cancro ha tanti colori. Anche il colore della paura, ma ce l’ha!”. Ecco il suo post di sensibilizzazione: