Socialcom Italia - Novembre 4, 2016

Editoria e stampa: la top 10 delle aziende italiane per fatturato

Editoria e stampa: la top 10 delle aziende italiane per fatturato

Come da tradizione decennale, l’Ufficio Studi Mediobanca ha pubblicato l’edizione 2016 de “Le Principali Società Italiane”, vera e propria miniera di dati e statistiche sui principali settori produttivi italiani. Nello studio vengono indicate le prime 20 società industriali e di servizi italiane, in base al loro fatturato 2015. Sono poi indicate le variazioni rispetto all’anno precedente e altre statistiche interessanti: numero di dipendenti, debiti finanziari, utili, perdite e così via. Tra i settori analizzati dai ricercatori Mediobanca, troviamo anche editoria e stampa. Ecco la top 10 del settore:

Editoria e stampa: la top 10 delle aziende italiane per fatturato
Quello che salta all’occhio immediatamente è la difficoltà dei primi 3 grandi gruppi di editoria e stampa in Italia, tutti in crisi di fatturato: Arnaldo Mondadori del Gruppo Fininvest, che registra – 4,6%, RCS Mediagroup al -19,3% e l’Editoriale L’Espresso al -6%. Calano anche i fatturati del Poligrafico, di Pietro Pozzoni e C. e di Monrif.

Vanno decisamente meglio Messaggerie Italiane, Rotolito Lombarda e Giunti.

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Editoria e stampa: chi sale

Messaggerie Italiane di Giornali e Riviste è il più grande distributore di libri italiano. Si stima che un libro su tre, in Italia, sia gestito dall’azienda con sede a Milano.

Messaggerie inoltre controlla al 70,08% il Gruppo editoriale Mauri Spagnol (GeMS). GeMS vede tra i propri asset 10 case editrici e 18 marchi editoriali. I principali: Garzanti, Corbaccio, Salani, Longanesi, Bollati Boringhieri, Tea, Guanda (al 90%) e Chiarelettere (50%). Detiene infine una quota del Fatto Quotidiano e gestisce la rivista Il Libraio.

Messaggerie è inoltre proprietaria della catena di librerie Ubik e gestisce ibs.it, Internet Bookshop.

Il gruppo ha visto nel 2015 una crescita del fatturato del 21,9% rispetto all’anno precedente.

Ottimi risultati anche per Rotolito Lombarda (+10,7%), azienda 40ennale che offre soluzioni per stampa e confezioni, che alla sua nascita realizzava le copie del fumetto italiano Diabolik. Bene anche Giunti (+5,5%).

Menzione a parte per Il Sole 24 Ore che registra sì un buon +3,8%, ma pare navighi in cattive acque. Gli stessi giornalisti, in un comunicato, hanno definito quello attuale il momento “più drammatico” della storia del giornale di Confindustria. Nei primi 6 mesi del 2016, la società editrice ha perso quasi 50 milioni di euro e la CONSOB sospetta che bilancio e vendite degli anni passati siano truccati.

Editoria e stampa: chi scende

Il calo di fatturato più vistoso è stato registrato da Rcs Mediagroup, con il suo -19,3%.

Durante quest’anno, il gruppo che gestisce marchi storici dell’editoria italiana come Rizzoli e Corriere della Sera, ha visto un profondo riassetto proprietario. Gli Agnelli, rappresentati dal gruppo Exor-Fca, sono usciti da Rcs dopo 40 anni di presenza stabile. A prendere in mano le redini dell’azienda, a ottobre, è Urbano Cairo, che ne è diventato presidente e amministratore delegato.

Nel 2016, la situazione di Rcs sembra in miglioramento. Dopo 14 trimestri in negativo, il gruppo ha registrato un utile di 19,9 milioni di euro nel periodo aprile-giugno 2016. Nei primi sei mesi dell’anno le perdite sono registrate a 2,1 milioni: non male, se paragonato ai 95,4 milioni che perdevano nello stesso periodo del 2015. Cala anche l’indebitamento finanziario netto, a 422,4 milioni (giugno 2016).

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Tra le altre aziende editoriali in difficoltà, troviamo:

  • Monrif (-14,3%), editore tra gli altri del Resto del Carlino, Il Giorno, QN e La Nazione;
  • Pietro Pozzoni & C. (-14,1%), una delle prime realtà nel settore delle arti grafiche in Europa;
  • Gruppo Editoriale L’Espresso (-6%), che edita il settimanale e La Repubblica e da quest’anno, dopo la fusione con Itedi, anche La Stampa e il Secolo XIX. Il gruppo possiede anche Radio DeeJay, Radio Capital e m2o.
  • Arnoldo Mondatori (-4,6%), del gruppo Fininvest