“Facebook salverà il mondo”: Zuck in delirio di onnipotenza?

In una lettera di 6mila parole Mark Zuckerberg spiega la fase due del social network. Da mezzo per connettere familiari e amici, il social vuole diventare una piattaforma che salverà il mondo dalle sue principali minacce: terrorismo, derive autoritarie, isolazionismo.
Il suo è un piano concreto o è solo delirio di onnipotenza?
Il piano di Zuck
«Facebook è un work in progress e pensiamo continuamente a come imparare e migliorarlo. Sentiamo la responsabilità di offrire il nostro contributo per costruire delle comunità globali», scrive Zuckerberg nella sua lettera, che puoi leggere qui interamente.
Il piano di Zuckerberg ruota intorno a cinque “aree principali” sulle quali il social network lavorerà per “rendere il mondo un posto migliore”. Favorire cioè la costruzione di comunità:
- Più utili
- Più sicure
- Più informate
- Più impegnate
- Più inclusive
Il piano di Zuck: più spazio alle community di valore
Dall’online all’offline. Il primo punto del piano di Zuck è quello di favorire la creazione sul social network di quelli che definisce “gruppi significativi”, in altre parole community di valore in grado di “legarsi” per affrontare sfide importanti per l’umanità. Il social aiuterà queste community di valore a incontrarsi, scambiarsi idee, realizzare insieme iniziative, sia online che dal vivo.
Il piano di Zuck: puntare sulla sicurezza
Zuckerberg qui si sofferma soprattutto sulla minaccia del terrorismo. Spiega come l’azienda stia da tempo testando nuove funzionalità che si servono dell’intelligenza artificiale per contrastare la propaganda terroristica e «rimuovere chiunque cerchi di utilizzare il servizio per reclutare persone nelle organizzazioni terroristiche».
Il piano di Zuck: migliorare la qualità dell’informazione
Questo è un punto molto sensibile per il social, accusato di aver favorito la diffusione di notizie false e bufale e aver condizionato i risultati delle elezioni politiche in America. Il piano di Zuck punta su due aspetti: limitare la diffusione delle bufale con nuove soluzioni tecniche (anche se non ha citato su quale strada si sta muovendo) e combattere il fenomeno della polarizzazione delle idee e del sensazionalismo dell’informazione.
Il piano di Zuck: più impegno civico sulla piattaforma
Anche in altri suoi interventi, il CEO di Facebook ha sottolineato il ruolo del social nel favorire la partecipazione dei cittadini alla politica. Una strada che Facebook vuole continuare a percorrere, «cercando nuovi modi per favorire il dialogo tra i cittadini e i loro rappresentanti in un solo clic».
Il piano di Zuck: uso sempre più personalizzato del social
Come ultimo punto del suo piano, evidenzia la volontà di offrire funzionalità sempre più personalizzate per dare agli utenti la possibilità di scegliere cosa vedere e cosa non vedere. Nuovi filtri per evitare che appaiano sulla home post con contenuti volgari, violenti, osceni.
Il problema della polarizzazione e del sensazionalismo
In un passo molto interessante della sua lettera, Zuck affronta il tema della polarizzazione e del sensazionalismo delle news che circolano sulla Rete. Il social si assume finalmente le sue responsabilità per aver favorito un estremizzazione delle idee politiche. Anche se il Ceo ha evidenziato come la polarizzazione abbia altri responsabili (radio, tv, giornali e a altri social ) per la prima volta parla con preoccupazione del fenomeno. Le soluzioni proposte vanno dall’offrire più punti di vista agli utenti su un argomento fino all’individuare chi è responsabile della diffusione di notizie sensazionalistiche sulla Rete, limitandone la diffusione virale.

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