Pubblicità: la tv italiana perde 1,4 miliardi di euro in 5 anni

Anche se in leggera ripresa nel 2015, non sono buone le notizie per il mercato pubblicitario televisivo italiano. La fotografia del settore è scattata da Mediobanca in un report intitolato “Focus R&S sul Settore TV (2011-2016). Analisi sui maggiori operatori del settore televisivo”. Cresce la visione dei contenuti televisivi tramite i “nuovi” strumenti mobile (e non solo). Bene la Radio, che conferma il proprio stato di salute.
Vediamo alcune delle principali evidenze emerse dall’analisi Mediobanca.
– 1,4 miliardi in 5 anni
Con i suoi 250 canali in chiaro e a pagamento, la tv mantiene saldamente il ruolo di attore primario nel panorama mediale italiano. Nel complesso, il mercato del settore televisivo e radiofonico è arrivato nel 2015 a 8,5 miliardi di euro, pari allo 0,5% del PIL nazionale. La gran parte di questa “torta” è ancora nelle mani della TV gratuita che vale 4,5 miliardi. Segue la tv a pagamento, con 3,3 miliardi e la radio 0,7 miliardi.
In termini relativi, però, è la radio a godere del momento migliore. Sul 2014, è infatti cresciuta del 9,5%. La TV gratuita ha visto invece un incremento più contenuto (+1,4%), mentre la TV a pagamento ha registrato un calo dell’1,5%.
Il leggero incremento del comparto nel 2015, segue anni di flessione. Dal 2011 al 2015, infatti, il settore ha perso 1,4 miliardi di ricavi, il fatturato aggregato è calata del 13,5% e la raccolta pubblicitario è crollata di un quarto: – 25% in un quinquennio.
In termini di fatturato, il vecchio duopolio Mediaset-Rai, sembra oggi sostituito da un mercato tripolare, in cui ai player tradizionali va ad aggiungersi Sky Italia:
Anywhere, any time
Quello che emerge dall’analisi di Mediobanca, non sono solo i cambiamenti del mercato dal lato dell’offerta. Differenze significative vengono registrate dal lato della domanda. Si afferma infatti il modello “anywhere, any time”: sempre e ovunque. Gli italiani cioè guardano ancora tanta televisione, ma il dispositivo su cui fruiscono i programmi cambia di volta in volta. E anche se il digitale terrestre predomina ancora, il computer viene utilizzato da quasi un terzo degli italiani. Cresce anche la visione da smartphone:
Foto in evidenza: ITU Pictures

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