Socialcom Italia - Gennaio 23, 2017

Twitter e Trump fanno infuriare gli utenti. Ecco perché…

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Twitter va in confusione con la salita al potere di Donald Trump e costringe circa mezzo milione di persone a seguire il profilo istituzionale del nuovo presidente americano contro la loro volontà.

Alcuni hanno provato a defolloware il profilo, ma il giorno dopo si sono ritrovati tra i fan di Trump. La faccenda è diventata seria tanto che Jack Dorsey, il Ceo di Twitter, è dovuto intervenire per provare a spegnere il focolaio delle polemiche.

Il problema della transizione sui social

Un po’ di confusione era prevedibile nel passaggio di consegne sui social media. L’amministrazione Obama ha puntato decisamente su social e web e il problema di cosa sarebbe successo ai profili del presidente uscente e del suo staff, era già stato oggetto di accurate riflessioni.  Allora l’amministrazione spiegava che tutti gli account istituzionali del presidente (tra cui @POTUS) sarebbero stati trasferiti e archiviati su altri account, come @POTUS44.

L’amministrazione stabiliva anche che il vincitore delle elezioni (Donald Trump) avrebbe potuto contare sui follower ottenuti dalla precedente amministrazione, con un profilo completamente nuovo senza tweet e post. Ne abbiamo parlato qui.

Jack Dorsey chiede scusa

Ma qualcosa è andato storto nella transizione su Twitter, quando alcuni utenti hanno notato che erano stati costretti a seguire l’account Twitter ufficiale della Casa Bianca (@POTUS) contro la loro volontà. Il problema “tecnico” ha portato due conseguenze:

  1. Gli utenti che seguivano @POTUS44 (il nuovo account di Obama) si sono trovati automaticamente a seguire @POTUS (l’account oggi di Donald Trump)
  2. Gli utenti che hanno smesso di seguire @POTUS si sono ritrovati il giorno dopo a essere ancora follower del profilo.

Mentre la polemica saliva, Jack Dorsey ha provato a dire la sua. Ha ammesso l’errore e spiegato che sono partite una serie di indagini per capire come è accaduto…

L’intervento del boss di Twitter continua con una serie di tweet (qui puoi seguire il thread) dove spiega che il problema ha solo una natura tecnica, che ha riguardato circa 560mila utenti e ha assicurato che lo staff è a lavoro per risolverlo.