WhatsApp introduce gli “Stati” per riempirti di pubblicità?

Qualche giorno fa è stata annunciata la novità che di fatto trasforma WhatsApp in un social network. Con la nuova funzione “Stato”, gli utenti dell’app di messaggistica possono personalizzare il loro stato con foto, video, gif animate e condividerlo con i loro amici.
A pochi giorni dal lancio della nuova feature anche presso il pubblico italiano, possiamo trarre un bilancio su come è stata accolta e farci qualche domanda: perché l’app ha annunciato questa novità? Quali sono i motivi reali che hanno determinato il lancio della nuova funzionalità?
Stato: come funziona
Basta scaricare la versione aggiornata dell’applicazione per avere lo Stato disponibile. Dopodiché l’uso è immediato. Per aggiungere un aggiornamento basta andare nella sezione “Stato”, cliccare sull’icona “aggiungi” e scegliere il contenuto che si vuole inserire (foto, video, gif). Dopodiché con il tasto invio si potrà renderlo disponibile agli altri contatti. Per guardare gli stati degli altri devi cliccare su “Stato” a selezionare il contatto che desideri. C’è anche una funzione della privacy che ti consente di decidere a quali contatti mostrarlo e a quali meno.
Gli Stati di WhatsApp, la reazione della Rete
Gli analisti sono tutti concordi che l’inserimento degli Stati potrà avere come conseguenza un ridimensionamento di Snapchat, il primo a lanciare le “Stories”, poi copiate da tutti. In primis, da Instagram che già ha provocato non pochi danni all’app di Spiegel (ne parliamo qui).
Ma WhatsApp può spingersi oltre e fare ancora più male a Snapchat. A spaventare sono i numeri a confronto: 1,2 miliardi di utenti che usano l’app di messaggistica, rispetto ai 158 milioni che oggi può vantare Snapchat.
Prima di trarre conclusioni affrettate cerchiamo di capire come sono stati accolti i nuovi “Status” di WhatsApp. Non bene, stando ai commenti pieni di ironia apparsi nelle ultime ore su Twitter:
Ridatemi lo status su #WhatsApp.
Ridatemi il gusto di mettere “in riunione” mentre invece mi sto scaccolando.— Fran Altomare (@FranAltomare) 22 febbraio 2017
Ci ho messo anni per trovare uno stato decente, e WhatsApp me lo toglie per le storie. pic.twitter.com/iZFGmlCzaU
— γινε;; #MyLife ? (@mysmjleisyou) 22 febbraio 2017
Si sta
come su Twitter
In pace
Senza storie #WhatsApp— Ila? (@towersiaII) 22 febbraio 2017
Malgrado le critiche negative prevediamo che tutti le useranno, pur lamentandosi. Come spiega in un suo post su Facebook, Claudio Cimmelli, startupper e influencer:
Status, un modo per monetizzare?
Come spiega Forbes, con “Stato” si potrebbe aprire la porta agli inserzionisti e offrire a WhatsApp un modo per remunerare nel breve e nel lungo periodo. Una soluzione forse più logica delle altre che sono state finora proposte, come servizi per mettere in contatto brand e clienti (ma chi vuole essere disturbato dalle aziende sul suo numero di telefono?).

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