Siamo tutti spiati sul web: ecco come difendersi

La vicenda del cyberspionaggio che ha coinvolto i fratelli Giulio e Maria Francesca Occhionero ha ridestato la preoccupazione di molti riguardo la sicurezza dei dati e la privacy online. Secondo la Polizia postale, i due avrebbero tenuto sotto controllo numerosi uomini politici, professionisti, istituzioni. L’obiettivo? Procacciare notizie sulla sicurezza dello Stato. Tra gli spiati più illustri, Matteo Renzi e Mario Draghi.
Ma non sono solo i “VIP” a essere a rischio. Come abbiamo visto nei casi di phishing, le truffe legate ai pagamenti online e dei malware che infettano milioni di smartphone, la cyber-sicurezza interessa tutti. Vediamo dove risiedono i rischi maggiori e come difenderci.
Attacchi informatici: le previsioni 2017
Corrado Broli, Managing Director di Darktrace Italia, azienda britannica che si occupa di cyber security anche per aziende del calibro di Virgin Trains, ha provato a stilare una lista dei possibili attacchi informatici che saranno più “popolari” nel 2017.
1. L’integrità dei dati
Per Broli, gli hacker non si accontenteranno più di rubare i dati da aziende e singoli, guadagnando da questa attività. Punteranno invece sempre di più all’integrità dei dati: la modifica, cioè, di quanto hanno raccolto da siti web e social. Perché è un problema? Perché può minare la reputazione di individui, gruppi, aziende. Broli fa l’esempio di un laboratorio di analisi che non può più garantire la fedeltà dei risultati dei propri test, a causa degli attacchi informatici. Alzando la posta, gli hacker potrebbero danneggiare l’immagine e il funzionamento di governi, mercati finanziari e così via.
2. Internet of Things
Sempre di più, gli oggetti di uso comune sono collegati a Internet: oggetti d’arredamento, elettrodomestici, auto, dispositivi indossabili. È l’Internet of Things, l’Internet delle Cose. Secondo alcune stime, entro il 2020 saranno 20 miliardi i dispositivi connessi. Un rischio crescente: secondo Broli sarebbero infatti una miniera d’oro di dati per gli hacker. Si tratta inoltre di dispositivi estremamente vulnerabili: già nel 2016 gli attacchi di questo tipo sono stati nell’ordine dei milioni.
3. Ospedali a rischio
Gli obiettivi possibili per un hacker nelle strutture sanitarie sono decine di migliaia. Attrezzature mediche salvavita, dati sensibili dei pazienti, dispositivi personali dei degenti e del personale: tutto è connesso. A fronte di questa vera e propria ‘giungla digitale’, i sistemi di difesa informatica sono, secondo Broli, “decisamente lenti nel recuperare il ritardo“.
4. Intelligenza Artificiale
Il mercato dell’Intelligenza Artificiale potrebbe crescere del 60% (ogni anno) da qui al 2022. Si tratta della tecnologia che, probabilmente più di ogni altra, definirà gli scenari hi-tech del prossimo futuro. Ma il rischio è anche qui: l’Intelligenza Artificiale potrà essere usata dagli hacker per creare elaborati sistemi per aggirare la sicurezza.
Come difendersi dagli attacchi
Andrea Zapparoli Manzoni, Senior Manager di KPMG Advisory ed esperto di sicurezza informatica, ha spiegato all’ANSA come difendersi dal rischio in 4 mosse.
1. Conosci le minacce
Non siamo mai al sicuro. Via mail, sui social network, attraverso gli strumenti di messaging più comuni (WhatsApp su tutti), anche i nostri amici diventano delle possibili minacce, perché potrebbero essere a loro volta sotto attacco. Impariamo quindi a diffidare dei messaggi che ci appaiono strani, anche se vengono da fonti che consideriamo affidabili.
2. Occhio al contesto
Quando riceviamo un’offerta via mail o sui social chiediamoci:
- Chi mi sta scrivendo?
- Perché?
- Il tono del messaggio è normale o strano?
In caso di dubbio non aprire allegati e link e, se necessario, verificare l’identità del mittente.
3. Limitare il numero di account
Ognuno di noi ha, in media, 8 account sui vari canali social. A questi vanno ad aggiungersi le email, i profili su siti di e-commerce, sistemi di pagamento online e così via. Questo aumenta i rischi, secondo Manzoni: banalmente, se si offrono agli hacker maggiori obiettivi da colpire, sarà più semplice attaccarci. Se una piattaforma non ci serve davvero, eliminiamo l’account. Facciamo pulizia delle app che non usiamo mai. Per i servizi che invece decidiamo tenere, ricordiamoci di aggiornare periodicamente le credenziali e di usare password sempre diverse.
4. Occhio a quello che facciamo online
Le attività che compiamo online possono inficiare la nostra sicurezza. Se abbiamo usato un dispositivo per scaricare illegalmente musica o serie tv, per guardare video pornografici o per installare software piratati, probabilmente è meglio non usarlo per effettuare pagamenti o accedere al nostro conto in banca online.
Occhio ai selfie
La più recente minaccia alla nostra sicurezza arriva dalle nostre dita. Una ricerca giapponese dell’Istituto Nazionale d’Informatica ha dimostrato che gli hacker possono creare una copia digitale delle nostre impronte a partire da un selfie. Può succedere quando, per esempio, mostriamo le dita in segno di pace o di vittoria. Tramite le impronte digitali, sarà poi possibile accedere a tutti i dati protetti attraverso sistemi biometrici (come il Touch ID degli iPhone).
Gli esperti dell’Istituto spiegano che non si tratta di un sistema semplice: gli hacker devono faticare parecchio per ottenere un’impronta. Ma è sempre meglio stare attenti: la tecnologia fa passi da gigante, giorno dopo giorno. Non possiamo mai sapere chi la utilizzerà e per quali scopi.
Foto: Blue Coat Photos on Flickr

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