#SocialCom21: come la pandemia ha stravolto il Paese. Solo a novembre oltre mezzo milione di articoli sul Covid

La pandemia e i due anni di Covid-19 hanno portato profondi cambiamenti anche nel mondo della comunicazione, influenzando lo stile di vita e le abitudini degli italiani. Si potrebbe riassumere così il senso della ricerca SocialCom-Blogmeter effettuata in occasione di #SocialCom21 – La comunicazione al tempo dei social, evento che si è svolto a Palazzo Wedekind martedì 14 dicembre. La kermesse ha visto la partecipazione di oltre 26 relatori, suddivisi in 9 tavole rotonde. Oltre 6 ore di dibattito e confronto, che hanno permesso di fissare dei punti non solo su quanto successo, ma anche su ciò che potrebbe succedere e su come si può intervenire per valorizzare gli aspetti positive di questa difficile situazione.
La ricerca è stata il filo-conduttore di un confronto costruttivo e produttivo tra mondi diversi (legislatori, professionisti dell’informazione, esperti, piattaforme), uniti da un unico obiettivo: trovare un nuovo equilibrio in questo disordine, approcciare la nuova normalità con una visione di futuro. Sotto un punto di vista pratico, questa analisi rivelato come alcuni comportamenti degli italiani sono stati di fatto stravolti e modificati dallo stile di comunicazione dei decisori, dall’evolversi della pandemia, dalla mole sproporzionata di informazioni sul tema che ha prodotto una vera e propria infodemia.
Nel dettaglio, possiamo sicuramente mettere in risalto alcuni aspetti dell’analisi proposta e del dibattito che ha generato:
- La comunicazione digitale influenza le nostre vite, a maggior ragione dopo una pandemia che ci ha costretti per lungo periodo in casa. In quel periodo il digitale ha catalizzato la nostra attenzione, permettendoci di rimanere aggiornati su ciò che stava succedendo nei primi mesi della pandemia;
- La narrazione dei decisori politici non coincide sempre con il sentiment e con gli interessi dei cittadini, i quali spesso sembrano proiettati su temi completamente diversi rispetti a chi governa;
- Il bombardamento di informazioni cui siamo sottoposto ogni giorno condiziona la formazione delle nostre opinioni, ci rende più vulnerabili rispetto ad eventuali fake-news e polarizza le narrazioni, dividendo la società;
- Questo cambiamento è stato una novità non solo per chi riceve l’informazione, ma anche per chi la produce. Gli operatori dell’informazione sono consapevoli di dover trovare un punto di incontro tra la necessità di essere veloci nel dare le notizie e verificare le fonti, evitando di creare confusione nella popolazione;
- La pandemia ha comunque fatto emergere la potenzialità di prospettive migliori a breve-medio termine relativamente alla transizione ecologica, alla digitalizzazione, alla cybersecurity (e alle occasioni contenute nel Pnnr) e al ruolo della donna. Ci ha resi consapevoli e più sensibili rispetto a queste tematiche che ignoravamo, o delle quali avevamo scarsa considerazione, nell’epoca pre-pandemica;
- C’è una crescita sostanziale dell’utilizzo dei social network, visti non solo come piazza di incontro sociale, ma come opportunità di sviluppo per diversi tipi di business (turismo, cultura, intrattenimento);
- Allo stesso tempo le piattaforme sono consapevoli dei rischi e dei pericoli delle piazze che loro stessi tengono aperte. Per questo chiedono maggiore chiarezza, anche a livello legislativo, sui confini entro i quali possono e devono muoversi per evitare che i social diventino, al contrario, un luogo di smarrimento sociale;
- In generale si può affermare che tutti gli attori coinvolti sentono la responsabilità di dover comunicare in maniera diversa, in modo da non generare ansie e paure nella popolazione, proprio in virtù del ruolo di autorevolezza che ricoprono.
I dati emersi dalla ricerca Socialcom-Blogmeter
Dalla ricerca di SocialCom-Blogmeter emergono alcuni dati interessanti per capire le dinamiche con le quali si sposta la comunicazione.
- Sono 64 milioni i followers dei decisori politici (deputati, senatori, ministri, governatori di regioni) presenti sulle principali piattaforme social;
- Nei primi 9 mesi dell’anno i canali social dei decisori hanno prodotto 698mila post e oltre 384 milioni di interazioni;
In questo quadro si inseriscono anche i dati forniti dal Presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, durante il suo intervento a #SocialCom21. Nel 2021 Montecitorio ha registrato 5 milioni di visitatori unici sul sito e 50 milioni di pagina visitate.
Dall’analisi dei social arrivano altri dati sostanziali.
- Il primo vede le conversazioni social sul tema Covid, vaccini e Pandemia crescere di pari passo con l’aumento dei positivi. Un dato eloquente è quello riguardante Facebook, dove, a tal proposito, negli ultimi 6 mesi si 218 milioni di post e una mole di interazioni pari a 9,98 miliardi.
- Un risultato cui ha sicuramente contribuito la mole di articoli scritti sul tema dagli organi di informazione. Nel solo mese di novembre sono stati pubblicati 553.875 articoli contenenti le parole Covid, pandemia e Green pass. Giusto per avere un’idea, nello stesso mese si registrano 35.545 articoli contenenti la parola Black Friday, 105.100 articoli contenenti le parole Natale e 208.066 articoli contenenti la parola governo.

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