SocialPoliticsDay – le elezioni al tempo dei social: conversazioni e sentiment in rete spiegano perché gli italiani hanno deciso di cambiare tutto e cosa si aspettano dal governo che verrà

“SocialPoliticsDay – le elezioni al tempo dei social: conversazioni e sentiment in rete spiegano perché gli italiani hanno deciso di cambiare tutto e cosa si aspettano dal governo che verrà” è il titolo dell’evento – organizzato da SocialCom, digital community guidata da Luca Ferlaino, in collaborazione con Talkwalker, piattaforma di monitoraggio e raccolta dati dei contenuti della rete, e il quotidiano “il Tempo” – che si è svolto ieri, martedì 10 aprile, a Roma, entro gli spazi del Salone Angiolillo di Palazzo Wedekind, sede della storica testata romana, in Piazza Colonna, 366.
L’evento è nato dalla volontà di presentare i risultati di un lavoro di ricerca congiunto, realizzato dagli esperti di SocialCom e di Talkwalker.
Numerosi gli ospiti presenti alla presentazione dei dati frutto del lavoro di ricerca – effettuato tramite l’analisi delle conversazioni in rete degli utenti italiani, nel periodo pre e post elettorale – ed al dibattito che ne è scaturito.
Esponenti di tutti gli schieramenti politici di entrambi i rami del Parlamento italiano, autorevoli firme del giornalismo, blogger, influencer, responsabili della comunicazione di importanti aziende, esponenti di enti ed authority, nonché i più noti esperti italiani di comunicazione politica hanno costituito il ricco parterre di ospiti presenti all’iniziativa.
Dal reddito di cittadinanza alla proposta di una flat tax, dai temi legati alla sicurezza a quelli relativi alla gestione dell’immigrazione nel nostro paese, passando – ovviamente – per la gestione dei dati e la propaganda politica via social: su queste tematiche di stringente attualità si è focalizzata la ricerca ed il dibattito cui gli ospiti hanno preso parte.
«Siamo in un momento di passaggio, una sorta di Far West provocato dell’assenza di regolamentazione di fenomeni ancora nuovi. Arriverà, ad un certo punto, la regolamentazione cosciente di questi meccanismi di acquisizione del consenso via social», ha dichiarato Riccardo Capecchi, Segretario Generale Agcom, cui ha fatto eco Antonio Palmieri, parlamentare per Forza Italia e responsabile della comunicazione social del partito, che ha sottolineato come questa campagna elettorale, la prima dell’era dello smartphone, ci abbia dimostrato che sono essenziali tre elementi: «i media tradizionali, la presenza fisica sul territorio e i social network».
Gianni Alemanno, Segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, ha rimarcato come siano stati i temi concreti a dettare l’agenda della campagna elettorale: «in un contesto di disagio sociale, i temi legati alla crisi economica ed al lavoro sono emersi grazie al ruolo di amplificatori svolto dai social media».
Sull’importanza del fenomeno dell’utilizzo dei social per il dibattito politico, anche interno al partito, ha voluto dare un contributo Ernesto Carbone, dirigente del Partito Democratico: «nel Pd convivono tante personalità e sensibilità diverse, che grazie ai social si confrontano ed emergono».
A sottolineare, invece, il tema delle percezioni dei contenuti sui social, Sergio Boccadutri, esponente del Partito Democratico: «C’è bisogno di fare un lavoro lungo e ampio che attiene al rapporto soggettivo che c’è con la lettura dei post sui social».
Giovanni Donzelli, parlamentare per Fratelli d’Italia, ha ricordato l’utilità dei social durante la recente campagna elettorale: «negli anni passati, le persone mi dicevano di avermi visto in qualche programma televisivo; oggi mi fermano dicendo di aver visto un mio video o post su Facebook: questo dimostra che Facebook è uno strumento fondamentale».
Gianluca Cantalamessa, parlamentare per la Lega, ha sottolineato che «non è sempre possibile però confondere il mondo reale con il mondo virtuale: la piazza reale e il contatto con le persone danno un polso della situazione maggiormente veritiero».
Giuseppe Auddino, senatore del MoVimento 5 Stelle, ha invitato a tenere ben presente «che la credibilità si costruisce, dopodiché i social amplificano la percezione che gli elettori hanno di noi e l’eventuale credibilità già acquisita».
Alto anche l’interesse da parte degli esperti di comunicazione e delle firme del giornalismo. Giusi Gallotto, CEO di Reti, società di lobbying e comunicazione, ha posto l’accento sull’utilizzo dei big data, grazie ai quali «la politica ricomincia ad ascoltare le persone e i loro bisogni», mentre Francesca Basilico, responsabile relazioni pubbliche Gruppo San Raffaele, ha sottolineato che «un conto sono gli slogan utilizzati in campagna elettorale, altro la reale azione di governo: sarà difficile tradurre in azioni alcuni slogan».
Serena Bortone, giornalista e volto del programma Rai di approfondimento politico “Agorà” che ha rimarcato l’utilità dei social nel giornalismo, benché sia talvolta «difficile con i social approfondire e parlare appieno di temi complessi». Italo Bocchino, direttore de “il Secolo d’Italia”, ha ricordato come sia necessario «per noi giornalisti capire quale investimento fare rispetto ai diversi social network, relativamente al target di utenti che utilizza i diversi social», mentre Claudio Giua, Digital Strategy Advisor GEDI, ha ricordato come i social abbiano svolto un ruolo di «moltiplicatori di trend».
Per richiedere materiali relativi all’evento è necessario inviare una email all’indirizzo info@socialcomitalia.com.

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