Audiweb divulga i dati mensili della Rete, ma quanto sono attendibili oggi con il dominio del mobile?

Quanto sono attendibili oggi i dati Audiweb in un mondo che ha sancito la vittoria del mobile sul desktop? Viene sempre più da chiederselo ogni volta che la società, nata per raccogliere e distribuire dati sull’audience online, divulga il suo report mensile.
La polemica montata da alcuni quotidiani come Italia Oggi e Blitz Quotidiano, che non vedono attinenza tra i dati riportati e quelli in loro possesso, va a colpire due nodi ancora irrisolti: il sistema di rilevamento dei dati mobile, e il cuore stesso dell’azienda, i sondaggi di opinione usati per raccogliere le informazioni. Hanno ancora senso oggi nell’epoca dei big data?
I dati di Audiweb tengono conto del mobile (ma male)
Mentre tutto il mondo celebra il sorpasso del traffico generato da smartphone e tablet rispetto al desktop (il 51,3% proviene oggi dal mobile), i dati Audiweb sembrano ancora legati alla logica di un mondo che non c’è più. Tutti gli operatori telefonici di Internet e di servizi Internet certificano “la vittoria” dei dispositivi mobili sui desktop, ma per Audiweb la quasi totalità dei giornali online, quelli appartenenti ai 14 editori associati, ottiene più traffico da desktop che da smartphone. È questo oggi un dato credibile in un’epoca in cui tutti viviamo attaccati, in casa, ufficio o per strada, ai nostri cellulari?
A dire il vero sul rilevamento dei dati mobile, e soprattutto del cosiddetto traffico in-app, la navigazione di pagine web da applicazioni come quelle di Facebook o Twitter, qualcosa si è provato a fare. Come Survey in-App Mobile, sistema creato da Audiweb per rilevare i dati di consumo dei contenuti editoriali all’interno dell’applicazione Facebook per dispositivi mobili via browsing o Instant Articles, (è spiegato in parte qui). Ma per Blitz e Italia Oggi, non c’è attinenza tra i dati in loro possesso e quelli ufficiali, perché Audiweb “rileva solo parzialmente il traffico da telefoni o tablet”.
I dati di Audiweb nascono da sondaggi
In un’epoca in cui quasi tutti i dati online sono verificabili attraverso strumenti gratuiti e a pagamento (e in tempo reale), succede che la principale azienda che raccoglie dati sull’editoria, influenzando la raccolta pubblicitaria, sia ancora legata al sistema dei sondaggi. Per chi non lo sapesse le rilevazioni di Audiweb avvengono con dei sondaggi di opinione che vengono pagati dagli stessi rappresentanti degli editori di quotidiani, riuniti nella Fieg. La ricerca è realizzata in collaborazione con Doxa, basandosi su 10mila interviste face to face a un campione rappresentativo della popolazione tra gli 11 e i 74 anni.
La domanda è d’obbligo e nasce dallo stesso dubbio che attanaglia sia Blitz che Italia Oggi: quanto sono realmente attendibili? Secondo Blitz, il sistema di rilevazione “è il frutto di un’aberrazione perché i dati del traffico non sono rilevati alla fonte, dai server delle testate, ma attraverso un costoso sondaggio”. Una situazione paradossale se si riflette: “Un po’ come se un negozio rilevasse i propri ricavi non in base al registratore di cassa, ma a un opinion pool fra i clienti”, continua il quotidiano online.
La differenza tra i dati di Audiweb e gli analytics di Google
Per sostenere le loro tesi sia Italia Oggi che Blitz Quotidiano dimostrano numeri alla mano la differenza che esiste tra i dati rilevati da Audiweb e quelli in loro possesso. Audiweb, per esempio, attribuisce a Milano Finanza e Italia Oggi del gruppo Class Editori, poco più di 67mila utenti unici, mentre solo il sito Milano Finanza ne registra quasi 120mila (116.207 al giorno).
Stesso discorso per Blitz che per Google Analytics ha raggiunto, nell’agosto 2016, quasi 3 milioni di utenti unici (2.762.984), laddove Audiweb ne attribuisce circa la metà, 983.230.
Perché questa differenza? Soprattutto per il sistema di rilevamento del traffico da mobile. Secondo Analytics, Blitz su mobile ha il 68% del suo traffico totale: circa 1,8 milioni di utenti. Audiweb, invece, con la sua rilevazione gliene attribuisce 460mila.
Il web è cambiato e anche le rilevazioni dovrebbero farlo
Al di là di come ci si schieri sulla questione, sembra evidente che con l’evoluzione di Internet degli ultimi anni, la rilevazione dei dati ha bisogno di nuovi metodi che sappiano raccogliere i dati in tempo reale, senza troppi filtri e mediazioni. E invece gli editori spendono ancora milioni l’anno, per un sistema di rilevamento che sembra oggi superato.

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