Come Polaroid rinasce sui social (con un trucco che sveliamo)

Dieci anni fa avrebbero avuto budget milionari da spendere, ma oggi i social media manager di Polaroid hanno dovuto fare di necessità virtù. La gloriosa azienda non è più quella che raggiungeva miliardi di dollari di vendite, quando i rullini e il mondo analogico la facevano da padrone. Il digitale ha cambiato le regole del gioco e costretto l’azienda a ridimensionarsi.
Allora cosa si sono inventati per ottenere risultati anche con cifre di spesa così piccole? Lo racconta Adweek.
La strategia social di Polaroid
Adweek spiega che circa 18 mesi fa, la divisione di Polaroid che si occupa di marketing e comunicazione, ha assunto Aaron Paine, con la nomina di direttore dei social media e della strategia digitale. La prima scelta fatta dal nuovo manager è stata quello di mettersi in contatto con un sito che si chiama Social Native, che oggi può contare su circa 14 milioni di creatori di contenuti.
Cosa fa Social Native? In buona sostanza, la piattaforma mette in contatto i creativi sui social media, quelli che hanno un alto tasso di coinvolgimento e una audience con dei parametri misurabili, con i brand. I contenuti costano in media dai 250 euro in su, con casi anche di 500 dollari.
Polaroid ha speso quasi 12mila euro in un mese sulla piattaforma che può essere usata in otto lingue. Non solo Polaroid anche altri grandi brand come Coca-Cola e Walgreens usano la piattaforma per le loro campagne.
I risultati della strategia di Polaroid
Nel luglio del 2015 Polaroid lancia la sua prima campagna e riesce a raggiungere 2,5 milioni di utenti di Instagram, con un cost per engagement, una forma pubblicitaria dove i clienti pagano solo quando gli utenti interagiscono con il contenuto, molto più basso (del 13%) rispetto a strategie tradizionali.
Usando questa strategia e le foto di Facebook, Twitter e Instagram per gli ads, il team spiega di avere contribuito a un aumento delle vendite del 180%. Risultati decisamente migliori di quelli raggiunti con campagne ideate e promosse da agenzie digitali.
L’importanza degli influencer per Polaroid
Se la strategia social di Polaroid ha avuto successo è soprattutto grazie al lavoro degli influencer del web che sono inseriti nella lista dei creatori di contenuti del sito. Secondo uno studio, come quello di Linqia, riportato da Adweek, il 78% dei marketer crede che il ricorso agli influencer sia la sfida nel marketing del 2017.
Come scegliere un buon influencer? Ci sono software che ti aiutano a trovare l’influencer giusto. Tra quelli più famosi in Italia e all’estero, troviamo Commun.it, Buzzoole.com e Klout.com, che aiutano ad analizzare gli influencer e li classificano tenendo conto delle loro interazioni sui social media.
In quest’articolo offriamo 4 consigli a chi cercare l’influencer più adatto al suo brand.

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