Come creare una startup in Italia. Lo spiega un libro!

Una guida pratica che spiega passo per passo come si fa una startup in Italia. Ma anche un volume di grande ispirazione, con le storie più belle di questo nuovo mondo, dall’Italia alla Silicon Valley. Si intitola STARTUP Sogna Credici Realizza, è il libro scritto dai giornalisti di Millionaire (Eleonora Chioda, Giancarlo Donadio, Lucia Ingrosso, Tiziana Tripepi) ed edito dalla casa editrice Hoepli. Appena uscito, è già in ristampa. Per saperne di più abbiamo raggiunto Eleonora Chioda, caporedattore di Millionaire.
Come è nata l’idea del libro?
«Un filo rosso lega il libro e la rivista. Hanno lo stesso stile e lo stesso obiettivo: dare al lettore uno strumento utile per trasformare la sua vita in un’avventura straordinaria. È un libro che nasce dal basso per rispondere a tutte le domande che ogni giorno ci arrivano in redazione. Che cos’è una startup? Come nasce un’idea rivoluzionaria? Come creo un business model? Dove trovo i soldi? Come si entra in un acceleratore? Il crowdfunding funziona? Così abbiamo messo insieme centinaia di interviste a esperti e imprenditori e scritto 10 capitoli che accompagnano il lettore in tutte le fasi della sua impresa innovativa».
E poi ci sono le storie di chi ce l’ha fatta…
«Sì e sono storie bellissime di ex startup, oggi diventate imprese mondiali. Sono tutte storie di imprenditori partiti da zero che, attraverso mille difficoltà, ce l’hanno fatta. Dimostrando che tutto è possibile con il lavoro, l’immaginazione, il coraggio. E il talento. C’è la storia di Airbnb, l’impresa nata da due designer per la paura di uno sfratto. Oggi Airbnb vale 25 miliardi di dollari, eppure i suoi fondatori affittano ancora il loro divano per 80 dollari a notte. C’è la storia di Frédéric Mazzella che ha ideato BlaBlaCar, la community più grande al mondo dei viaggi condivisi. L’idea? E’ nata perché non trovava un posto in treno. Ci sono storie di innovatori italiani: da Federico Marchetti, l’inventore di Yoox, un colosso dell’ecommerce che fattura quasi 2 miliardi l’anno, a Riccardo Zacconi, il papà di Candy Crush, il gioco delle caramelle che ha venduto per 6 miliardi di dollari».
Che consiglio daresti a chi vuole fare una startup oggi?
«Ti rispondo con una frase di Steve Blank, docente alla New York University e grande esperto in materia: “Una startup è una chiamata. E se non sei chiamato, se non riesci a toglierti la tua idea dalla testa, se non ti svegli alle 3 del mattino per prendere appunti, se non è la prima cosa che pensi sotto la doccia, lascia perdere. Perché il tasso di successo di una startup è incredibilmente basso. Fare una startup, farla bene, non è cosa da tutti. È un’esperienza totalizzante ma che può dare grandi soddisfazioni. Come quella, chissà, di cambiare il mondo».
Millionaire ha registrato per anni tutti i trend e i cambiamenti del mondo dell’impresa. Quanto i social e il web hanno modificato le carte in tavola?
«La rivoluzione è stata enorme. I social hanno dato a tutti la possibilità di esprimersi e di raggiungere un pubblico vastissimo e a costo zero. Facebook, Twitter e LinkedIn hanno ridotto le distanze, creato un senso di community e di appartenenza ai brand. Chi ha idee straordinarie e capacità di usare il mezzo può farsi conoscere, incontrare il pubblico e ricevere continui feedback per migliorare servizi e prodotti. Tantissime startup sono nate cosi, con un post su Facebook. Enrico Pandian di Supermercato 24, la startup che ti porta a casa la spesa in un’ora, ha lanciato la sua prima idea sul social di Mark Zuckerberg e immediatamente ha capito che poteva funzionare»

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