Mark Zuckerberg sta vendendo Facebook?

Se segui la Borsa, di sicuro non ti è sfuggita la recente manovra di Mark Zuckerberg. Il Ceo di Facebook ha da poco venduto 386.116 azioni, per un valore tra i 135,46 e 137,15 dollari ciascuna, per un totale di 52,5 milioni.
Se ti sembra una cifra esorbitante, per il creatore del social più usato al mondo non sono che pochi spiccioli. Prima della vendita infatti, Zuckerberg possedeva ben 463,8 milioni di azioni della sua azienda, circa il 16,5% del totale delle azioni in circolazione.
Zuckerberg vuole uscire da Facebook
Nessuna crisi all’orizzonte per Facebook. Zuckerberg aveva già annunciato la sua intenzione di dismettere il 99% delle sue azioni nei prossimi anni, al ritmo di un miliardo all’anno. Facendo un rapido calcolo, il Ceo impiegherà decenni per scendere sotto il 30% (la quota necessaria per detenere il controllo della società) e sarà ormai in pensione quando sarà uscito completamente.
Le azioni vendute a questo giro da Zuckerberg infatti sono quelle di classe A. Sì perché, come avviene per molte aziende tecnologiche, le azioni di Facebook si dividono in classe A e classe B. Per le prime, vale la regola 1 azione = 1 voto. Per quelle di classe B invece 1 azione corrisponde a ben 10 voti. Secondo l’International Business Time esistono 2.825.921.446 di azioni Facebook, di cui 557.790.011 sono di classe B e controllano il 71% dei voti. Zuckerberg ne possiede circa tre quarti, per un potere di voto del 55%. E anche qualora le venda, queste si trasformeranno in automatico in azioni di classe A. Insomma, ci vorrà del tempo prima che possa perdere il timone della società.
Il controllo di Zuck fa storcere il naso agli azionisti
La decisione di distinguere le azioni tra classe A e B, per permettere al ceo di Facebook di mantenere il controllo sull’azienda nonostante la dismissione, non è piaciuta a tutti. Ti abbiamo già raccontato della reazione di SumOfus, l’organizzazione per la protezione dei consumatori, che ha addirittura lanciato una petizione per riequilibrare il potere decisionale di Zuckerberg.
Iniziativa che si è affiancata ai malumori di molti investitori, che richiedevano una persona indipendente alla guida del gruppo, perché di fatto l’eccessivo potere di Zuckerberg diminusce lo spazio di manovra degli altri membri del consiglio.
Perché Zuckerberg sta vendendo?
La dismissione delle azioni è già iniziata da un po’. L’estate scorsa pure non passò inosservata la sua scelta di vendere 760.000 azioni della compagnia, per un totale di 95 milioni di dollari. Ma quale motivo spinge la sua scelte?
Di certo non perché ha bisogno di soldi o perché stanco delle pressioni derivanti dalla gestione della più grande media company al mondo. Mark Zuckerberg sta vendendo per finanziare le iniziative filantropiche organizzate dalla fondazione che ha messo in piedi con sua moglie Priscilla, La Chan Zuckerberg Initiative, per “sostenere la scienza e la tecnologia che renderà possibile curare, prevenire e gestire tutte le malattie entro la fine del secolo”. Scelta guidata da motivazioni di tutto rispetto dunque, che non mette però a repentaglio la poltrona di uno degli uomini più ricchi del pianeta. Ma chi vuole occuparla al posto suo dovrà aspettare almeno mezzo secolo.

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