Censura: Twitter mette la parola fine alla libertà di pensiero

Sono stati appena lanciati i filtri antiodio di Twitter, le nuove feature per evitare commenti aggressivi e violenti sul social (ne parliamo qui), e già si parla di censura. Gli account di alcuni utenti sono stati sospesi anche per mezza giornata senza alcuna spiegazione. «È censura, la fine della libertà di pensiero sul social», la denuncia di Forbes, che spiega perché l’iniziativa dell’azienda di Jack Dorsey rischia di essere il “vaso di Pandora” dal quale iniziare un’opera di censura su tutta la Rete.
Censura su Twitter: la sospensione degli utenti in massa
Una giornata di sospensione per tantissimi utenti che hanno denunciato la censura alla stampa. Appena lanciati i filtri antiodio stanno già attirando le critiche della Rete. La nuova feature funziona con un algoritmo che analizza il comportamento degli utenti e alcune parole chiave che “violano la policy aziendale”. Gli utenti “colpevoli” subiscono la sospensione momentanea del loro account, per “educarli a comportarsi con rispetto”.
La denuncia di Forbes: Twitter apre alla censura online
La questione del funzionamento dei nuovi filtri antiodio è molto delicata. Nessuno ne conosce in realtà il vero funzionamento (Twitter non ha fornito dettagli su questo aspetto), mentre sono partite le sospensioni. Alcuni utenti sono stati “fatti fuori” dal social senza essere avvisati in precedenza e soprattutto senza diritto di replica: «Non ci è chiaro il motivo per cui Twitter non permette agli utenti di contestare la loro sospensione. Non c’è un tasto dove poter chiedere spiegazioni. E se la sospensione fosse dovuta a un errore dell’algoritmo o a un errore umano?», si chiede Forbes.
La rivista americana riporta il caso di un utente vittima di censura per aver dato del “traditore” al senatore John McCain. Una circostanza pericolosa che potrebbe portare i governi a fare pressione per eliminare dal social ogni forma di critica al potere: «Se Twitter sospende un utente per aver criticato un politico e aver esercitato il suo diritto alla libertà di parola, siamo di fronte a una prospettiva da “1984”, in cui un Grande Fratello controlla che ogni forma di critica allo Stato sia eliminata dalla Rete».
Perché Twitter si muove solo ora sugli abusi online?
Secondo Forbes, i filtri antiodio di Twitter sono doppiamente pericolosi perché potrebbero portare altri social ad imitarli. In questo modo alcune piattaforme potrebbero accettare le pressioni di alcune aziende, come della politica, e decidere per logiche meramente economiche di limitare la libertà di parola al loro interno e favorire la censura. Secondo Forbes non è un caso che proprio ora Twitter stia decidendo di adoperarsi contro gli abusi sulla Rete: ha bisogno dei soldi degli inserzionisti e di attirare l’attenzione di qualche big del tech che potrebbe decidere di comprare l’azienda e salvarla dalla crisi che attraversa.

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