Federico Di Giacomo (Hootsuite): “Ecco i trend social da tenere d’occhio”

Per un social media manager Hootsuite è più di un software gestionale. Negli anni il brand, creato da Ryan Holmes nel 2008, è diventato un punto di riferimento per gli oltre 15 milioni di utenti in tutto il mondo, grazie alle soluzioni che permettono di gestire tutte le attività di social media marketing da un’unica dashboard.
«Il successo dell’azienda è legato alla sua capacità di anticipare le esigenze e i trend», spiega Federico Di Giacomo, Regional Manager di Hootsuite, che si occupa dell’espansione del brand sul mercato italiano.
Federico ha una bella storia da raccontare ed esperienza da vendere.
Prima ha lavorato in Germania come social media manager, poi è approdato a Londra dove ha trovato spazio in M&C Saatchi Mobile, una delle più grandi media agency indipendenti in Europa. E poi ancora l’ultimo approdo, quello in Hootsuite.
Di cosa ti occupi?
«Gestisco operazioni sul mercato italiano. In particolare, lavoro per cercare nuove partnership, organizzare eventi di marketing, far conoscere i nuovi prodotti in un mercato emergente per il brand, come il nostro».
Hootsuite è conosciuto nel mondo soprattutto nell’ambito della programmazione dei post sui social media. Cosa bolle in pentola per il futuro?
«Hootsuite lavora soprattutto su due fronti. Il primo riguarda la ricerca di nuove soluzioni per aiutare le aziende a portare sul digitale tutta la loro struttura, con ruoli, compiti e responsabilità. Nuove modalità per collaborare tra manager e dipendenti in modo più agile e veloce. Il secondo è la realizzazione di strumenti in grado di coinvolgere i dipendenti nella comunicazione aziendale. Le aziende hanno sempre più bisogno di affacciarsi al mondo aziendale in modo “meno corporate” e la partecipazione dei dipendenti diventa fondamentale per avere più modi di esprimersi, variando il “tone of voice”».
Hootsuite ha due target di riferimento, i blogger e le aziende. Con quale dei due è più facile comunicare il messaggio del brand?
«Blogger ed esperti web conoscono perfettamente il marchio e in questo caso è abbastanza semplice entrare in questa fetta di mercato. Per i brand, specie in Italia, la comunicazione è di sicuro più complessa. Qui bisogna far comprendere i vantaggi che esistono nell’operare uno “switch” da mondo analogico a mondo digitale. In questo nuovo settore, gli attori sono completamente diversi e il messaggio che passa più facilmente è quello relativo al risparmio che una soluzione digitale garantisce, rispetto a quella tradizionale».
Come si sta muovendo il mondo dei social media, quali i trend?
«Io sottolineerei due aspetti su tutti. Il primo è l’inarrestabile ascesa dei contenuti video che serviranno a promuoversi, ma anche a innovare tutto il settore del customer care. L’altro è l’ascesa che avrà Snapchat, da qui ai prossimi cinque anni. Oggi sul social c’è tutta la fascia di pubblico dai 13 ai 18 anni, che tra qualche anno diventeranno consumatori. Iniziare ora a lavorare su questi due fronti è una scelta saggia».
Hootsuite sta creando strumenti per favorire la transizione digitale delle aziende. Che ruolo ha in tutto questo il social media manager?
«Il ruolo del social media manager si è elevato. Grazie a strumenti come Hootsuite, il suo compito non è più limitato alla gestione della comunicazione social. Può, infatti, diventare il responsabile della transizione digitale dell’azienda, guidarla, spingere il gruppo di lavoro a fare questo “switch” necessario per snellire i processi aziendali e renderli più efficienti. È un po’ il ruolo che appartiene al Ceo, che in Italia spesso ha un’età avanzata ed è meno pronto a recepire i cambiamenti in atto. Il social media manager può assolvere questo compito».

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