Socialcom Italia - Dicembre 30, 2016

Mobile advertising: sono 5 le donne che lo dominano

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Il settore del mobile advertising è stato dominato per anni dagli uomini. Ma da qualche tempo le poltrone delle più grandi aziende che investono nel business del mobile si tingono di rosa. Business Insider pubblica la lista delle donne più potenti del settore nel 2016. Donne che sanno sapientemente tenere le redini di aziende che fatturano milioni e milioni di euro e coinvolgono mole impressionanti di clienti.

Ecco chi sono le prime cinque, vere e proprie queen del advertising mobile .

5. Mollie Spilman, CRO di Criteo

Al quinto posto della classifica, troviamo Mollie Spilman, chief revenue officer di Criteo. L’azienda si occupa di gestire la pubblicità delle aziende, adattandole e proponendole al target specifico di clienti per quel prodotto. S’imbarca nell’avventura nel 2014, dopo aver lasciato la Millenial Media, e i numeri realizzati quest’anno dalla Spilman sono di tutto rispetto.

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Foto: criteo

Infatti, nel bilancio di fine anno emerge che la Criteo ha incrementato del 32% il suo fatturato, 177 milioni di dollari solo nell’ultimo trimestre. Senza contare che per ben 20 trimestri consecutivi vanta di un tasso di retenzione dei clienti (un indice che rileva la conservazione del cliente, ovvero che torna ad acquistare i prodotti e si fidelizza) del 90% o oltre

La Spilman ha ricevuto numerosi premi quest’anno, tra cui il “Female Executive of the Year” e il “Working Mothers of the Years”, che ne riconosce i meriti sia come professionista che come donna e madre.

4. Marne Levine, chief operating officer di Instagram

Levine ha il merito di aver introdotto Instagram nel mondo dell’advertising. Oggi la piattaforma conta più di 500.000 inserzionisti che contribuiscono in misura significativa al fatturato di Facebook (che ha acquistato l’app nel 2012). Azienda che tra l’altro la Levine conosce molto bene, in quanto ne è stata la vice presidente per le global public policy dal 2010 al 2014.

Foto: La Levine festeggia i suoi 6 anni in Facebook @marnelevine

Una volta messa su Instagram, Lervine ha avuto un ruolo decisivo nella gestione dei servizi per piccole e medie imprese. Ha inserito nuovi tool che hanno convinto più di 1,5 milioni a convertire i profili personali in profili business in appena due mesi. La foto proposta in basso, la Lervine l’ha pubblicata sul suo profilo Instagram per promuovere la funzionalità degli stickers natalizi. Decisamente una donna che sa distinguersi.

Foto: dal suo account Instagram @marnelevine

3. Susan Wojcicki, CEO di YouTube

A capo di YouTube dal 2014 c’è Susan Wojcicki, la stessa che otto anni prima ha convinto Google ad acquisire la società per 1,65 miliardi di dollari. La stessa che afferma di avere più spettatori di qualsiasi rete via cavo statunitense, almeno per la fascia d’età tra i 18 e i 50.

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Foto: Facebook

Dichiarazione difficile da smentire visto che Youtube conta più di un miliardo di utenti, e più della metà vi accede tramite mobile.

E la sfida che la Wojcicki si pone per il 2017, come dichiara al Financial Time, è proprio quella di attirare gli over 50 e di trasformare Youtube in una vera e propria mini Tv a misura di tasca.

2. Carolyn Everson, vice presidente del global marketing solutions di Facebook

Scelta al femminile per uno dei ruoli chiave dell’azienda più importante per il mobile advertising. Un passato in Accenture, MTV e Microsoft, ora la Everson gestisce le relazioni di Facebook con le agenzie e gli esperti che operano nel marketing, presiede un team di manager responsabili per macro regioni, e guida una squadra che cura i partenariati del social a livello mondiale.

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Occupa la poltrona dal 2011 e il suo contributo ha permesso all’azienda di trasformare i 3,7 miliardi di fatturato del 2011 nei 17,9 miliardi del 2015.  In particolare, il contributo del mobile è aumentato di oltre il 70% e ora rappresenta l’84% dei ricavi realizzati da Facebook. Senza contare che il settore del global solutions ha migliorato le sue performance di oltre 17 volte da quando c’è lei a gestirlo.

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1. Marni Walden, vicepresidente di Verizon

Per chi non lo sapesse, Verizon è uno dei più grandi fornitori di banda larga statunitensi. E una delle sue posizioni più importanti è stata affidata a una donna, Marni Walden. La Walden è stata nominato vicepresidente dell’azienda e capo del settore innovazione nel febbraio 2015. A lei l’arduo compito di portare Verizon da un business basato sull’analogico a un gigante del digitale, aprendola alle nuove tecnologie e emulando la concorrenza.

Foto: YouTube

Inoltre, è stata lei a gestire la fusione con Yahoo, che l’azienda a luglio ha annunciato di voler acquistare per circa 4,8 miliardi di dollari, nonché l’acquisizione di AOL, per 4,4 miliardi. Le trattative con Yahoo sono state rallentate a seguito degli scandali che l’hanno vista protagonista quest’anno (ovvero il furto dei big data degli utenti da parte di hacker per ben due volte). Ma se dovesse andare in porto, il volume di business di Verizon nel mobile advertising potrebbe anche raddoppiare.

Secondo Bloomberg, infine, la Walden è il nome più quotato per sostituire McAdam nella direzione della società. Se avvenisse, sarebbe la prima Ceo donna di Verizom.