Cosa possiamo imparare da Taffo sui social media

Si può far ridere sui social con la morte? È quello che prova a fare l’agenzia di servizi funebri Taffo Funeral Services che da anni domina i social con un advertising che supera decisamente i confini del politically correct. Proviamo a capire qual è la loro strategia.
Ridi e poi muori (la strategia di Taffo)
“Ridere fino a morire e scherzare sulla morte per non averne paura” potrebbero essere queste due frasi un modo per entrare subito nella logica della storica agenzia di pompe funebri. Da più di 75 anni sul mercato, è stata la prima del settore a usare i social media per divertire con un tema molto delicato, quello del caro estinto.
In sostanza, ci sono due passaggi nel processo comunicativo delle loro campagne per Taffo. Il primo, è quello di farsi notare, di “rubare lo sguardo” dell’osservatore. Ma è sufficiente una provocazione fine a se stessa? “No, la sfida è quella. Devo dirti qualcosa di concreto in quel momento. Se il messaggio è vuoto è inutile, la campagna non converte.
Al di là del divertimento che posiziona il brand nel mondo dei social media quello che veramente conta è solo il valore dell’offerta. La gente ti nota per un advertising “strampalato”, ma quello che realmente ricorda è se quel servizio che le stai offrendo, può o meno esserle utile.
Nel caso di Taffo, per esempio, quello che ha funzionato è il “funerale a rate”. Il vero benefit del messaggio inserito all’interno della campagna di successo.
L’advertising del carro funebre
Basta scorrere la bacheca per capire ciò di cui stiamo parlando.
Qui per reclutare un social media manager…
Qui si parla della fine delle vacanze natalizie…
Questo invece è un esempio di campagna di sensibilizzazione…
Questo invece è un servizio innovativo che trasforma le ceneri in diamante…
Perché questo tipo di messaggi di Taffo funzionano? Per un motivo molto semplice, perché portano il nome del brand nella mente delle persone grazie a una strategia di instant advertising che è inusuale nel campo. Taffo è la prima agenzia di pompe funebri a usare questa tecnica pubblicitaria. La viralità del messaggio poi ha portato un aumento del fatturato nel breve termine: un incremento del 200%, secondo i dati divulgati dall’azienda.
Non sono tutte rose (ecco le spine)
Ma sono davvero efficaci queste campagne di Taffo? Bisogna chiederselo. I frutti di una buona strategia pubblicitaria si vedono negli anni e la viralità di una campagna nel breve periodo non ha necessariamente come effetto diretto più vendite nel lungo periodo.
Il mercato, d’altra parte, è difficile da gestire per le sue implicazioni etiche e morali. La gente è pronta a mettere un suo caro nelle mani di chi sembra scherzarci su?
L’instant marketing può avere un valore assoluto, ma bisogna chiedersi poi se l’opinione del pubblico cambi una volta svanito il suo effetto.
A complicare le cose, c’è da considerare che Taffo sui social media è un brand scisso in due. Giacomo Taffo uno dei fratelli del gruppo ha creato una nuova agenzia funebre e usa Facebook nello stesso modo irriverente, senza affidarsi a un’agenzia: «Mi sono ispirato a quello che fanno i grossi brand come Ceres e Coca-Cola. Leggo libri sul marketing. È una cosa che mi piace», spiega Giacomo in un’intervista.
L’advertising che usa per la sua agenzia (la Taffo.com) è molto simile a quello che abbiamo visto in precedenza (della Taffo.it). Ecco un esempio.

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